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Il coronavirus si puó sconfiggere: Svezia vicina all’immunitá di gregge. Un approccio agli antipodi rispetto all’Italia per salvare l’economia

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La maggior parte delle Nazioni ha deciso di applicare il lockdown per fronteggiare il coronavirus, ovvero una chiusura più o meno totale di attività, aziende, negozi, scuole, luoghi di aggregazione per contenere il contagio e superare la pandemia. Questa è la strategia che ha operato la Cina nella Regione di Wuhan dove tutto è iniziato e che è stata seguita anche dall’Italia e dai principali Paesi europei oltre che dagli USA, il Paese con il maggior numero di contagiati e di morti in tutto il mondo. L’Italia si appresta ad entrare nella tanto attesa fase 2, da lunedì 4 maggio i cittadini dovranno iniziare a convivere concretamente col virus mentre ci sarà una graduale riapertura delle attività e un lento ritorno alla normalità anche se bisognerà continuare a rispettare il distanziamento interpersonale e a utilizzare la mascherina in attesa di un vaccino.

La Svezia ha però deciso di adottare una strategia diversa, senza adoperare chiusure e divieti: al momento si segnalano XXXXX. La notizia positiva per il Paese scandinavo è che, secondo l’Agenzia di Sanità Pubblica, verrà raggiunta l’immunità di gregge entro la fine del mese di maggio. Il vicedirettore Anders Wallensten è stato molto chiaro: “Il picco è stato raggiunto più di una settimana fa e ogni giorno possiamo aspettarci un numero di casi inferiore”. Si prevede, in base ai risultati di un test effettuato su 700 persone, che entro il 1° maggio un terzo degli abitanti della Regione di Stoccolma (circa 600mila persone) risulterà positiva al Covid-19.

Il Corriere della Sera ha riportato le dichiarazioni di Anders Tegnell, l’epidemiologo a capo dell’Agenzia, secondo cui si raggiungerebbe l’immunità di gregge a maggio. Aziende e uffici sono sempre rimasti aperti, si tratterebbe di un’uscita dalla pandemia senza i contraccolpi economici avuti nel resto del mondo. Lo stesso Tegnell chiarisce: “Le nostre leggi fanno affidamento alla responsabilità individuale: il cittadino ha la responsabilità di non diffondere una malattia. Questo è il punto da cui siamo partiti, non ci sono molte possibilità di chiudere le città con le leggi che abbiamo. La quarantena può essere impiegata solo per singoli individui o aree limitate, come una scuola o un albergo“.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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