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Jannik Sinner: “Non mi sto allenando sui campi, ma il ritorno a giocare sarà eccitante. Federer, non ritirarti!”
Dopo la prepotente ascesa dello scorso anno e le prime soddisfazioni del 2020, per Jannik Sinner è un momento di calma piatta. La pandemia di coronavirus ha fermato il mondo del tennis e l’inevitabile quarantena forzata ha sconvolto la routine di tutti, campioni compresi. Il diciottenne altoatesino un campione non lo è ancora, ma ha tutte le potenzialità per diventarlo e per poter sognare in grande, come dimostra nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
“Sono in appartamento a Montecarlo, da solo“ racconta Sinner “Riccardo (Piatti, ndr) ogni giorno mi manda il programma di allenamento per il mattino e il pomeriggio: lavori a secco, sulla mobilità laterale e il potenziamento delle gambe e delle braccia. Tre o quattro volte alla settimana scendo nello spazio comune e faccio qualche movimento senza palla, solo per il gusto di tenere la racchetta in mano e per non perdere l’abitudine. Per il resto, guardo molte serie tv sul computer e faccio tornei alla playstation con i miei amici. E ovviamente tante telefonate ai miei genitori”.
Riguardo alle polemiche che hanno recentemente diviso il mondo del tennis: “Dobbiamo rimanere uniti, le scelte devono essere condivise da tutti. Tutti vogliamo cominciare al più presto, ma non possiamo procedere in ordine sparso, altrimenti è il caos. La priorità adesso è uscire dall’emergenza. Il ritorno in campo sarà molto eccitante, una grande sfida. Avremo tutti tanta adrenalina in corpo che nessuno vorrà mollare un colpo, dai big ai giovani. Sarà una battaglia e a me piace la battaglia”.
L’altoatesino lancia poi un messaggio al suo idolo Roger Federer: “Gioca un altro anno, così magari il nostro match è rimandato solo di 12 mesi. Lui resta una fonte di ispirazione, ma a Melbourne mi sono allenato con Nadal e mi ha impressionato per come tiene il campo”. Riguardo se stesso, Sinner è ambizioso ma sa bene di cosa necessita in questo momento: “L’obiettivo principale è la continuità delle prestazioni, l’applicazione quotidiana e il miglioramento di ogni colpo, perché a questo livello gli avversari non ti permettono di giocare sempre il colpo migliore e non puoi esprimerti sempre alla stessa velocità”.
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antonio.lucia@oasport.it
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Foto: Valerio Origo