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Le scuole riapriranno a maggio? Lucia Azzolina: “Possibilità lontana”. Tutti gli scenari: cosa succederà alla Maturità?

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Sarà molto difficile tornare a scuola nel mese di maggio. Difficile per non dire improbabile. Questo è il succo dell’intervista che Lucia Azzolina, Minisstro dell’Istruzione, ha rilasciato al Corriere della Sera: “Il Governo prenderà una decisione a giorni ma con l’attuale situazione sanitaria ogni giorno che passa allontana la possibilità di riaprire a maggio. Significherebbe ogni giorno far muovere oltre 8 milioni di studenti“.

Le ipotesi attualmente al vaglio sono due: ritorno sui banchi il 18 maggio o permanenza a casa anche dopo tale data. In entrambi i casi tutti gli studenti verranno promossi ma le pagelle saranno comunque “vere” perché ci potrebbero essere anche delle insufficienze ma lo scenario muterebbe per quanto riguarda l’Esame di Maturità: un rientro in aula (ormai improbabile) permetterebbe di volgere le due prove scritte, in caso contrario si procederà con un maxi colloquio orale.

COME SARANNO LE PAGELLE? E L’ESAME DI MATURITÀ?

Lucia Azzolina ne parla a tutto tondo: “Scegliere di seguire un principio di cautela, come consigliato dalla comunità scientifica, è una decisione molto politica. E non affatto scontata. Solo ieri ci sono stati altri 525 morti. Non cancelliamo gli sforzi fatti finora. Se lo studente merita 8 avrà 8, se merita 5 avrà 5. La didattica a distanza ci ha permesso di mettere in sicurezza l’anno che altrimenti sarebbe andato perso. Alla fine tutti avranno un voto. Chi risulta insufficiente recupererà il prossimo anno con attività individualizzate“. E sull’Esame di Maturità: “Ricevo lettere di studenti che mi chiedono un esame in presenza: sarebbe auspicabile, vedremo se si potrà. Escludo l’ipotesi mista: studenti a scuola e professori a casa“.

COME SARÀ IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO?

Non si sa ancora quando si tornerà sui banchi di scuola a settembre, come sarà la situazione in aula. Lucia Azzolina ha fatto chiarezza: “Dedicheremo le prime settimane al lavoro per chi è rimasto indietro o ha avuto insufficienze. Ma non abbiamo stabilito le date, lo faremo insieme alle Regioni. Stiamo valutando tante soluzioni. Sono contraria all’idea di raddoppiare l’orario del personale scolastico. Smettiamo di pensare che un docente lavori solo 18, 24 o 25 ore alla settimana. Non mi piace l’idea distudenti con la mascherina a scuola. E come si fa a chiedere ad un bambino di rispettare la distanza di sicurezza?“.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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