Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi 2000: quando Paolo Bettini, da gregario, si trasformò in campionissimo

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Vedendo oggi il palmares di Paolo Bettini, viene difficile pensare che a inizio carriera il Grillo non fosse considerato un predestinato. Quando era giovane, però, il livornese non era uno dei prospetti italiani più quotati. Il futuro campione olimpico ebbe bisogno di tempo per sbocciare. Da dilettante il suo percorso fu graduale e solo nella sua ultima annata nella categoria, nel 1996, Bettini è stato capace di mostrare al mondo tutte le sue qualità. In quella stagione, infatti, arrivarono sette vittorie e il quarto posto ai Mondiali, risultati che gli permisero di passare professionista con la MG Boys Maglificio.

Durante i suoi primi anni tra i grandi, il Grillo cerca la sua strada, indeciso tra grandi giri e corse in linea. Nel 1998 si piazza anche al settimo posto al Giro d’Italia. L’incapacità di fare la differenza sulle salite lunghe, però, unita a delle doti a cronometro non all’altezza di quelle dei migliori specialisti, lo convince a orientarsi verso le classiche. Nel 1999 passa alla Mapei e inizia a fiorire, pur gareggiando da spalla di Michele Bartoli, cogliendo la top-5 sia alla Liegi-Bastogne-Liegi che al prestigioso Campionato di Zurigo.

Passa un anno e, complice un brutto infortunio di cui Bartoli è stato vittima, Bettini si ritrova addosso i gradi di capitano in Primavera. La consacrazione arriverà il 16 aprile del 2000, nella Liegi-Bastogne-Liegi. Il Grillo parte sul Col de Sprimont con una rasoiata secca, a cui nessuno riesce a rispondere. In un attimo raggiunge un terzetto composto dai connazionali Davide Rebellin e Wladimir Belli e dal basco David Etxebarria, i quali si erano mossi in precedenza.

Il quartetto al comando trova subito l’accordo e il gruppo non li riacciuffa più. Sulla Côte de Saint-Nicolas Rebellin imprime un ritmo infernale e Belli si stacca. Bettini ed Etxeberria, invece, stringono i denti e tengono le ruote del veneto. Il grillo prova a partire in contropiede appena inizia la discesa, ma sbaglia una curva, costringendo all’errore anche Rebellin, e questo vanifica il suo tentativo. Etxeberria prende qualche metro, ma i due azzurri riescono immediatamente a ricucire il gap.

I tre arrivano insieme alla salita di Ans e iniziano a guardarsi un po’ troppo, permettendo a Belli di tornare sotto. Rebellin, sentendosi battuto allo sprint, scatta, ma non fa la differenza. All’imbocco della curva che porta sul rettilineo finale Bettini si trova in terza ruota. Negli ultimi cento metri, però, con uno sprint imperioso salta nettamente i due rivali e taglia il traguardo a braccia alzate.

luca.saugo@oasport.it

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Foto: Lapresse

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