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L’Italia è grande: Helsinki 1952, Rode-Straulino in rotta sull’oro

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28 luglio 1952, Helsinki, quindicesima edizione dei Giochi Olimpici estivi. L’Italia della vela conquista la seconda medaglia d’oro della sua storia (per la successiva dovrà aspettare 48 anni con il trionfo di Alessandra Sensini a Sydney 2000) grazie alla coppia composta da Agostino Straulino e Nicolò Rode, protagonista assoluta in quegli anni nella classe Star. Ciò che rende questo evento ancor più fuori dall’ordinario è però il fatto che l’equipaggio azzurro e quello jugoslavo (Mario Fafangel e Carlo Bašić) erano formati da compaesani amici d’infanzia, un dettaglio che si rivelerà fondamentale ai fini del trionfo italiano.

Tutto comincia a Lussino (nell’odierna Croazia), considerata la “madre di tutti i velisti”, in cui i quattro protagonisti nascono sudditi austroungarici (Fafangel e Straulino coetanei classe 1914, gli altri due leggermente più grandi) crescendo giocoforza in barca. Terminata la Prima Guerra Mondiale, Lussino viene annessa all’Italia. Straulino e Rode provengono da famiglie borghesi e si arruolano in Marina mentre Fafangel, di famiglia povera, lavora in cantiere fin dall’età di dodici anni ed in seguito sposerà la sorella di Bašić. Conclusasi la Seconda Guerra Mondiale (in cui Straulino ha contribuito a due attacchi a Gibilterra e al danneggiamento di cinque unità britanniche), l’isola di Lussino passa alla Jugoslavia: Fafangel e Bašić possiedono il passaporto jugoslavo, Straulino e Rode quello italiano.

Dopo aver sfiorato la medaglia alla prima partecipazione olimpica nella classe Star a Londra 1948, la coppia azzurra si presenta ai nastri di partenza dell’Olimpiade di Helsinki 1952 tra le grandi favorite per la vittoria finale insieme a quella americana, reduce dall’oro di Londra. Si decide tutto alla settima e ultima regata con gli americani in testa alla classifica generale ed i nostri portacolori in seconda piazza che, per salire sul gradino più alto, hanno bisogno di vincere la prova sperando nel frattempo in un piazzamento oltre al terzo posto degli statunitensi. Ci sono in gara anche i lussignani Fafangel e Bašić, sotto bandiera jugoslava, anche se per loro non ci sono più speranze di medaglia. Proprio questi ultimi si rendono protagonisti di una partenza strepitosa portandosi al comando prima di dare acqua (volontariamente) più tardi ai compaesani con bandiera italiana nel tentativo di aiutarli nella sfida con gli americani. Alla fine l’equipaggio tricolore vincerà la regata decisiva e la medaglia d’oro, mentre i favoriti statunitensi si dovranno accontentare dell’argento a causa dell’ottavo posto raccolto nell’ultima prova.

Di seguito il racconto di Straulino di quell’ultima regata: “Sì, ci siamo dati una mano fra lussignani, fermo restando che c’era una differenza enorme tra Fafangel e noi. Noi quel giorno avevamo messo una vela particolare che rendeva moltissimo e andavamo come lepri. Però arrivati a quel punto, ci siamo guardati negli occhi, lui ha virato di bordo e ci ha fatti passare“. Successivamente, il duo Straulino-Rode conquisterà la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Melbourne 1956 (dietro agli americani Williams e Herbert) oltre a svariate medaglie internazionali. La fenomenale coppia lussignana, complessivamente, è stata capace infatti di portare a casa due medaglie olimpiche, 6 medaglie mondiali (con 3 ori) e 9 europee (tutti ori), oltre ad aver vinto la bellezza di 8 titoli italiani.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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