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Atletica
L’Italia è grande: Ivano Brugnetti e la marcia d’oro di Atene 2004
E’ il 20 agosto del 2004 e ad Atene sta per prendere il via la 20 km di marcia olimpica. Tra gli azzurri Ivano Brugnetti è uno degli uomini di punta, anche in considerazione del titolo iridato conquistato cinque anni prima a Siviglia nella gara dei 50 km. Ai nastri di partenza molti atleti di assoluto livello, come gli spagnoli Francisco Javier Fernández e Juan Manuel Molina.
Partenza, come spesso accade in gare di questo prestigio, molto controllata. Gli atleti cercano di rimanere in testa senza esasperare il ritmo. Dopo pochi chilometri, finalmente, entrano in azione i big con un cambio di passo che fa male a molti. Brugnetti è nelle posizioni di vertice, con la sua solita marcia morbida e sciolta.
La svolta della corsa arriva a metà gara. Siamo al decimo chilometro quando l’atleta delle Fiamme Gialle, insieme con lo spagnolo Francisco Javier Fernandez e l’australiano Nathan Deakes stacca tutti. Un’azione di forza e tecnica che annichilisce gran parte degli atleti in gara.
A questo punto sono in tre a giocarsi le medaglie. La situazione rimane invariata fino ai meno due chilometri dal traguardo. Sotto l’impulso di un brillantissimo Brugnetti, l’oceanico si stacca e l’azzurro prende il volo in compagnia dello spagnolo: saranno loro a giocarsi l’oro olimpico.
A poche centinaia di metri dall’ingresso nello stadio il milanese imprime l’ennesima accelerata, questa volta Francisco Javier Fernandez deve arrendersi. L’azzurro riesce a mantenere i 5 secondi di vantaggio guadagnati e arriva al traguardo con le braccia alzate. Un trionfo meraviglioso che lo consacra tra i grandi dell’atletica italiana e mondiale.
E’ la vittoria della fatica, della dedizione e della passione: Ivano Brugnetti dopo anni di incessante lavoro trova il sigillo più importante. Dopo la delusione per le Olimpiadi di Sidney 2000, dove l’azzurro arrivava da campione mondiale in carica nella 50 km, è il riscatto, la prestazione che vale una vita e che trasforma una fantastica carriera in un viaggio irripetibile e memorabile, che rimarrà impresso nella storia.
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salvatore.serio@oasport.it
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Foto: FIDAL