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L’Italia è grande: Michele Didoni e la marcia mondiale di Goteborg 1995

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Il 6 agosto del 1995 è una data entrata nella storia dell’atletica italiana e mondiale: il giovanissimo Michele Didoni a soli 21 anni conquista il titolo di Campione del Mondo a Goteborg. Ai nastri di partenza l’atleta nativo di Milano non era di certo annoverato tra i favoriti. L’attesa era tutta per gli spagnoli, in particolare per Valentì Massana, i russi e il nostro Giovanni De Benedictis capace di conquistare un bronzo alle Olimpiadi di Barcellona e un argento ai Mondiali del ’92 a Stoccarda.

Gli atleti nella prima parte di gara cercano di gestire le forze. I big rimangono in testa al gruppo con De Benedictis, Massana e Garcia a fare il ritmo. Dopo la metà gara il gruppo si spacca e prendono il volo l’azzurro nativo di Pescara, lo spagnolo, il messicano ai quali si aggiunge il cinese Zewen Li.

Il ritmo è sempre più incalzante e prima il cinese perde contatto e poi l’azzurro con Massana e Garcia che rimangono soli in testa. Piano piano, però, Michele Didoni torna su dalle retrovie. Se per gli altri la luce sembra spegnersi, il giovane azzurro riesce a spingere con grande costanza. Intorno al 12° km stacca il secondo gruppo, per pori accodarsi al cinese.

Al km 15 Didoni recupera uno stanchissimo De Benedictis e con la sua marcia pulita e grintosa rimane in scia alla coppia di testa per alcune centinaia di metri prima di trasformarla in un trio. A questo punto sono in tre a giocarsi le medaglie, con il vantaggio che il messicano Garcia è limitato da due proposte di squalifica mentre l’azzurro e lo spagnolo Massana ne hanno una.

A 3 km dal traguardo Michele Didoni decide di giocarsi il tutto per tutto e si presenta in testa per fare il ritmo, continua a spingere senza fare alcun tatticismo. Il primo a cedere è Valentì Massana che non riesce a tenere il passo indiavolato dell’italiano. A poche centinaia di metri dall’ingresso si consuma il dramma sportivo del messicano Daniel Garcia che viene squalificato con l’azzurro che si invola verso la gloria.

L’ingresso all’Ullevi Stadion è trionfale, una vera e propria passerella che il 21enne milanese può godersi al massimo. In seconda piazza lo spagnolo Valentì Massanaalle sue spalle l’azzurro più atteso Giovanni De Benedictis che verrà beffardamente squalificato dopo il termine della corsa. Il bielorusso Yevgeniy Misyulya riesce così a salire sorprendentemente sul podio. Una giornata di gloria per Michele Didoni che con il trionfo iridato in terra svedese entra di diritto nella storia dell’atletica italiana e mondiale.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: Fidal/Colombo

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