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Ciclismo
Milano-Sanremo 1980: Pierino Gavazzi e quello sprint da sogno su Saronni. Ed ora la vittoria più grande contro il Covid-19
Di recente il nome di Pierino Gavazzi ha trovato spazio sui media per la sua vittoriosa battaglia contro il Covid-19. Un trionfo che riporta alla memoria i tempi in cui Pierino sfrecciava nel plotone dei professionisti, collezionando numerosi successi. Bresciano di Provaglio d’Iseo, Gavazzi è stato un ottimo sprinter e ha avuto una carriera lunghissima. Fu, infatti, professionista per ben 19 anni, dal 1973 al 1992. Nel suo palmares troviamo cinque tappe al Giro d’Italia, tre campionati italiani e diverse corse in linea di rango assoluto come la prestigiosissima Parigi-Bruxelles, la Coppa Placci, il Giro del Veneto, la Milano-Torino, il Giro dell’Emilia e, soprattutto, la Milano-Sanremo.
Gavazzi conquista il suo successo nella Classicissima di Primavera il 17 marzo 1980, in un’edizione corsa a ritmi folli che finisce per favorire i velocisti come Pierino e non gli attaccanti. L’unico a tentare in tutti i modi di evitare l’arrivo a ranghi è il belga Michel Pollentier, il vincitore del Giro d’Italia del 1977. Tuttavia, il gruppo fa il Poggio a un’andatura incredibilmente sostenuta, rendendo vano qualsivoglia tipo di allungo, inclusi gli scatti di Pollentier. Appena due anni più tardi, per inasprire una manifestazione che stava diventando troppo semplice, verrà introdotta la Cipressa.
A ogni modo, Pollentier si muove anche in discesa, ma il suo tentativo viene nuovamente rintuzzato. Lo sprint è oltremodo numeroso. Il neerlandese Jan Raas lancia la volata, ma Gavazzi esce prepotentemente dalla sua ruota e lo supera. Saronni prova a rinvenire nel finale, ma Pierino riesce a tenere dietro l’allora vincitore in carica del Giro d’Italia con un colpo di reni sontuoso. E’ la prima affermazione stagionale per Gavazzi che, in quel 1980, vivrà un’annata di straordinaria grazia. Nei mesi seguenti, infatti, conquisterà anche una tappa al Giro e la già citata Parigi-Bruxelles.
luca.saugo@oasport.it
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Foto: Wikipedia
