MotoGP
MotoGP, i grandi duelli: Philipp Island 2000, dopo 28 anni è tripletta italiana, ma che sfida tra Biaggi, Capirossi e Rossi
Sono passati ormai quasi vent’anni da un emozionante duello tra due centauri italiani. Max Biaggi e Loris Capirossi, avvenuto durante il Gran Premio d’Australia del 2000. La sfida tra il romano e l’emiliano metteva in palio, oltre alla vittoria di giornata, anche il Titolo costruttori e si incastonò in una tripletta italiana che nella classe regina mancava da tempo immemore.
Philipp Island, 30 ottobre 2000, ultima gara del campionato. Nella 500cc il Mondiale piloti è già stato vinto matematicamente da Kenny Roberts Jr, a bordo della sua Suzuki. Resta da assegnare il titolo costruttori, per il quale sono in lizza la Yamaha e la Honda, separate da 2 punti. La pole position è stata realizzata dall’Aprilia di Jeremy McWilliams, mentre gli italiani sono tutti attardati. Loris Capirossi scatta quinto, Valentino Rossi ottavo e Max Biaggi addirittura dodicesimo.
Tuttavia, quando il semaforo diventa verde, i valori in campo iniziano a cambiare. I tre centauri azzurri cominciano a risalire la china. In particolare il romano si rende protagonista di una rimonta strepitosa che, con il passare dei giri, gli consente di raggiungere le posizioni di vertice, sino a installarsi alle spalle di Capirex, il quale ha preso con autorità il comando delle operazioni. Alle spalle del Corsaro Nero c’è peraltro il Dottore, che ambisce a sua volta al successo.
Insomma, si stanno creando le condizioni per una tripletta italiana. Però mancano ancora sei tornate e pochi mesi prima, al Mugello, i tre si erano trovati nella stessa situazione. Alla fine però, tra sorpassi azzardati e sportellate, era rimasto in piedi il solo Capirossi. D’altronde nel motociclismo non si corre certo per nazione, anzi spesso le sfide tra conterranei sono le più accese.
A sei tornate dal termine Biaggi lancia un primo assalto a Capirossi, sopravanzandolo. Il rivale non ci sta e sferra prontamente il contrattacco, riguadagnando la testa. Dietro, Rossi osserva sornione; tenta di infilarsi nella bagarre, ma ha qualcosa in meno rispetto ai due più esperti rivali e, soprattutto, si ritrova impegolato in un personalissimo duello con il brasiliano Alex Barros, che gli fa perdere tempo ed energie preziose.
I chilometri mancanti alla bandiera a scacchi sono sempre meno, Capirex e il Corsaro Nero fanno scintille, sorpassandosi e controsorpassandosi più volte. La tensione ai box è massima, perché chi vince la gara regala automaticamente il Mondiale costruttori anche alla sua marca. Biaggi inizia l’ultimo giro in testa, ma Capirossi è incollato al suo codone e tutti sanno che Loris, in una tornata conclusiva, non lascerà mai nulla di intentato. Rossi è lì, pronto ad approfittare di un eventuale patatrac.
Il romano cerca di chiudere tutti gli spazi, ma l’emiliano riesce a trovarne uno e a infilarsi. Grazie all’incrocio di traiettorie Max però si affianca all’uscita della curva e i due percorrono appaiati un lungo tratto di pista, al termine del quale il Corsaro Nero ha la meglio. Manca ancora mezza tornata al traguardo, ma le posizioni non cambiano. Vince Biaggi, che regala il Titolo marche alla Yamaha, secondo Capirossi e terzo Rossi.
È tripletta italiana, un fatto che nella 500cc non si verificava da tempo immemore. Per trovare un altro podio monopolizzato dai centauri azzurri si deve tornare indietro addirittura di 28 anni, al Gran Premio delle Nazioni 1972, vinto da Giacomo Agostini davanti ad Alberto Pagani e Bruno Spaggiari.
A Philipp Island, nel 2000, l’Italia torna quindi a firmare un tris nella classe regina dopo quasi tre decenni. Una gara che si rivelerà quasi profetica, poiché a partire dal 2001 comincerà un dominio azzurro che si protrarrà sino agli anni ’10 del XXI secolo.
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paone_francesco[at]yahoo.it
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Foto: La Presse