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MotoGP, i grandi sorpassi di Valentino Rossi: l’incredibile attacco al Cavatappi su Stoner, per riscrivere la storia – VIDEO

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Gli appassionati della MotoGP non potranno mai dimenticare “IL” sorpasso di Valentino Rossi su Casey Stoner a Laguna Seca. Era una calda serata italiana quella domenica 20 luglio 2008. Il Gran Premio degli Stati Uniti della classe regina scattava alle ore 23.00 del nostro Paese, dato che si correva sul circuito vicino alla località di Monterey, in California, con 9 ore di differenza rispetto all’Europa. Già di suo si annunciava una gara di capitale importanza, ma quello che accadde, in una delle curve più famose del mondo come il “Cavatappi”, nessuno poteva immaginarselo.

Andiamo con ordine e torniamo con la memoria a quel 2008. Il campionato vide il successo di Casey Stoner (all’epoca in Ducati e fresco di titolo iridato) all’esordio in Qatar, quindi Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo vinsero tra Spagna e Portogallo, prima del tris di Valentino Rossi in Cina, Francia e Mugello. Tutto sembrava portare il “Dottore” verso una comoda gestione della classifica ma, dopo il successo di Dani Pedrosa in Catalogna, Stoner piazzò una pesantissima tripletta tra Gran Bretagna, Olanda e Germania, ritrovando il giusto feeling con la propria moto.

Ad una sola settimana dalla vittoria del Sachsenring, la MotoGP (perché solo questa categoria correva a Laguna Seca) era pronta per concludere la prima parte di annata in California. Prove libere e qualifiche sembravano indirizzare ogni previsione verso il poker dell’australiano che appariva pronto a dominare la scena. La sua pole position (1:20.700) era letteralmente impressionante, avendo messo 447 millesimi su Valentino Rossi e 730 su Nicky Hayden che completava la prima fila. Per tutti gli altri, da Jorge Lorenzo in giù, il gap era di un secondo.

Proprio per questo motivo i due piani tattici in vista della domenica erano assolutamente opposti. Da un lato Casey Stoner sapeva che, se avesse trovato il suo ritmo gara, non avrebbe avuto difficoltà a scappare e vincere in solitaria. Dall’altro, invece, il pilota di Tavullia era conscio di una sola cosa: doveva fare di tutto per rimanere negli scarichi del rivale, passarlo prima possibile, e imporgli un Gran Premio da “corpo a corpo” e non lineare, altrimenti sarebbe solamente stata questione di tempo per vederlo fuggire con un ritmo impossibile per tutti gli altri.

Come ben sappiamo, Valentino Rossi riuscì nel suo intento. I primi chilometri videro la coppia staccarsi immediatamente rispetto al resto del gruppo, con Stoner che cercava di dettare il suo ritmo, in attesa che lo yamahista si staccasse come era inevitabile. Invece il numero 46 rimase nella sua scia, fino al terzo giro. Il momento in cui si è scritta la storia della MotoGP. L’australiano imbocca curva 5 e 6 al comando, si mette in carena sul Rahal Straight, ma questa volta Rossi si avvicina, gli si mette in scia e poi di fianco, cosa ancor più incredibile tenta l’attacco nella curva successiva. Non propriamente una curva, ma “LA” curva. Parliamo del “Corkscrew“, ovvero del “Cavatappi”. Una chicane in picchiata nella quale pensare ad un sorpasso è quasi utopia. Invece, come ben sappiamo, il “Dottore” fu in grado di compiere l’impossibile.

Ricostruiamolo fotogramma per fotogramma. Stoner si rialza per la staccata. Rossi gli si affianca e lo infila all’interno. L’australiano lo lascia passare convinto che l’incrocio di traiettorie lo possa favorire, anche perché il pilota di Tavullia allarga inevitabilmente, fino a finire nella via di fuga in terra della pista californiana. Nonostante questo l’italiano continua a spingere, ritrova grip sul cordolo interno e si rimette a spingere. Stoner completa la sua discesa pronto a riprendere il comando, ma Rossi lo chiude, rischia il contatto, controlla una decisa sbandata della sua M1 quando torna completamente sull’asfalto, e manda largo il rivale. Mossa azzeccata per rimanere in vetta. Pochi istanti che vengono vissuti con il cuore in gola e che andranno a segnare sia il Gran Premio, sia il Mondiale nel suo complesso.

Da quel momento, infatti, Stoner inizia a mettere in dubbio le proprie certezze e lo si capisce nei giri successivi. Ogni volta che torna al comando, Rossi lo contro-sorpassa, innervosendolo e minandolo a livello mentale giro dopo giro, fino a vedere l’australiano, a 9 giri dal termine, sbagliare l’ingresso di curva 11, l’ultima che precedeva il traguardo, e finire a terra. Il vantaggio era talmente ampio per i due che Stoner riuscì a raccogliere la moto, rimettersi in corsa e chiudere a 13 secondi da Valentino Rossi che chiuse la gara di Laguna Seca conscio di essere pronto davvero a vincere il titolo.

Quel successo infatti, diede il via ad una striscia di 5 vittorie consecutive per il pesarese (dopo gli USA, Repubblica Ceca, Misano, Indianapolis e Giappone) prima di vincere anche in Malesia, tra due successi di Stoner in Australia e Valencia. Un campionato deciso sostanzialmente in un sorpasso, quello del “Cavatappi”. Una pagina indelebile dell’epopea del “Dottore” e della MotoGP in generale. Quando un luogo già “mistico” di suo, diventa iconico anche per un titolo e una carriera.

VIDEO: IL SORPASSO DI VALENTINO ROSSI SU CASEY STONER AL CAVATAPPI

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto:  Lapresse

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