MotoGP
MotoGP, quando inizia il Mondiale? Fissata la data della speranza: Brno ad agosto. Yamaha in vantaggio sul piano tecnico
Domenica 9 agosto. Questa, a quanto pare, potrebbe essere la data fissata per il via ufficiale del Mondiale MotoGP 2020 per mezzo del Gran Premio della Repubblica Ceca. Moto2 e Moto3, come ben ricordiamo, hanno già mosso i primi passi a Losail nel weekend dell’8 marzo, per cui per loro sarebbe solamente una ripresa delle ostilità, mentre per la classe regina si tratterà dell’esordio assoluto. Un primo appuntamento quanto mai atteso, dopo settimane e mesi di assoluta incertezza per colpa dell’emergenza sanitaria globale che ha messo letteralmente in ginocchio il mondo intero.
L’Automotodrom di Brno, quindi, farà sollevare il sipario sul campionato della classe regina e raccoglierà in sé un mix di emozioni davvero impareggiabili, per un Circus che ha navigato a vista per diverso tempo. Non è ancora dato a sapersi come sarà composto il calendario, quanti weekend di gara vivremo e, non ultimo, fino a che mese si potrà correre. Per il momento è più importante pensare a come i protagonisti arriveranno all’evento. Torniamo con la mente, quindi, ai test pre-stagionali di Sepang e Losail, per provare ad analizzare chi si presenterà nelle migliori condizioni all’esordio stagionale. Non dimenticando, ovviamente, che questo lungo break inciderà ad ogni livello.
In prima fila non possiamo non mettere la Yamaha. Quest’anno sembra davvero che la scuderia di Iwata si sia presentata al nuovo campionato con le idee chiare e, soprattutto, con una M1 finalmente pronta a puntare al bersaglio grosso. E, come se non bastasse, tra team ufficiale e team Petronas, saranno quattro le frecce all’arco della scuderia nipponica. Maverick Vinales e Fabio Quartararo (futuri compagni nel 2021) si sono dimostrati i piloti più in palla nelle prime uscite stagionali (che ci sembrano lontane anni luce per quanto accaduto nelle settimane successive). Ottimi comportamenti sul giro secco e sul passo gara li mettono, sin da ora, nel novero dei grandi favoriti per la vittoria del titolo. Un passo dietro di loro, invece, troviamo Valentino Rossi e Franco Morbidelli che, come nel 2019, faticano a estrarre il massimo dalla propria moto e dovranno recuperare terreno in breve tempo per non vivere un altro campionato di seconda fascia.
Per quanto visto tra Qatar e Malesia alle spalle delle Yamaha, distante veramente una incollatura, c’era la Suzuki. Alex Rins e Joan Mir avevano dimostrato che la nuova nata della scuderia di Hamamatsu aveva compiuto quei passi in avanti che si ritenevano fondamentali per competere ad alti livelli, soprattutto a livello di potenza. Il vincitore dei Gran Premi di Austin e Silverstone della scorsa annata aveva messo a segno tempi di assoluto rilievo sia nei time attack, sia nelle simulazioni di passo gara, iscrivendosi di diritto nella categoria dei possibili contendenti al titolo.
Già, il titolo. Quello che da quattro anni consecutivi (e sei complessivi negli ultimi sette) è di proprietà di Marc Marquez. Lo spagnolo, invece, aveva approcciato con diverse difficoltà a questo 2020. Sì, l’operazione alla spalla lo aveva menomato (ma questa lunga pausa gli consentirà di presentarsi all’esordio di nuovo al massimo della propria condizione fisica) ma le preoccupazioni maggiori arrivavano, strano a dirsi, dalla sua Honda. La nuova moto del colosso di Saitama, infatti, non piaceva al Cabroncito che, secondo le sue parole, non riusciva proprio a trovare il giusto feeling. Un grosso punto di domanda che non potrà essere risolto fino al ritorno in pista e, soprattutto, una speranza per i rivali che negli ultimi anni non hanno raccolto che le briciole lasciate dal catalano.
Chi si è inserita, nel migliore dei modi, in queste occasioni, è stata la Ducati. La scuderia di Borgo Panigale ha vissuto una serie di test pre-stagionali dai due volti. Negativi, senza usare mezzi termini, a Sepang. Decisamente in crescita a Losail. Il circuito incastonato nel deserto, uno dei feudi della moto tinta di rosso, aveva dimostrato come il lavoro svolto sulla GP20 stesse portando Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci ad una confidenza maggiore con la propria moto, specialmente a livello di gomme e di conduzione di curva. Se l’avvio malese aveva spaventato, le sessioni qatariote avevano riportato il sorriso alla casa bolognese che si presentava all’avvio dell’annata con rinnovata fiducia.
Se come pare il Mondiale MotoGP 2020 scatterà con il Gran Premio della Repubblica Ceca nel weekend del 9 agosto, saremo pronti a vivere una stagione molto interessante. Il dominio incontrastato di Marc Marquez potrebbe essere messo in discussione da ben tre scuderie rivali. La Yamaha sembra pronta a fare la voce grossa sin dal primo semaforo verde, con un vantaggio tecnico reale, ma Suzuki e Ducati non saranno assolutamente da meno. Il count-down per la prima tappa di Brno è stato lanciato, se tutto sarà confermato, con una voglia di rivedere azione in pista che davvero si può toccare in maniera concreta.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Maverick Vinales Hazrin CRIC / Shutterstock.com