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Nuoto, Tokyo 2020: Federica Pellegrini ci riproverà a quasi 33 anni. Le avversarie dell’azzurra nei 200 sl alle Olimpiadi 2021

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Servirebbe una sfera di cristallo, ma forse anche no…Indubbiamente il quinto appuntamento personale di Federica Pellegrini a Tokyo rappresenterà una chiosa di un carriera strepitosa nella quale, senza se e senza ma, l’apporto in termini di medaglie avrebbe potuto essere migliore nei Giochi. L’azzurra, grazie alla sua straordinaria longevità, fatta di 6 ori, 4 argenti e 1 bronzo iridati, e di 7 ori, 4 argenti e 4 bronzi europei (vasca lunga), ha messo d’accordo tutti sulle sue qualità e anche gli strenui detrattori non hanno potuto far altro che sottolineare la bontà delle sue prestazioni.

Riscontri eccezionali concisi ad esempio con le ultime affermazioni iridate a Budapest e a Gwangju. Alla Duna Arena quel Mondiale era un po’ quello della rivincita dopo il quarto posto di Rio 2016. I 200 stile libero erano ancora la sua casa e Fede lo dimostrò regolando allo sprint chi non aveva mai conosciuto in quel contesto il significato della parola “sconfitta”, ovvero Katie Ledecky. In Corea del Sud, l’anno scorso, alzi la mano chi avrebbe pensato che potesse lottare per l’oro. Vero, c’erano delle defezioni, Ledecky in primis, ma di certo la svedese Sarah Sjoestroem (argento olimpico) e l’australiana Ariarne Titmus (oro mondiale in quella sede dei 400 sl, battendo una Ledecky non al 100%) non erano di certo delle “scappate di casa”. Un oro impreziosito dalla miglior prestazione mai nuotata da Pellegrini con i costumi in tessuto: 1’54″22.

E ora dunque l’ultimo tassello sono i Giochi. Purtroppo la pandemia in atto ha portato allo slittamento della competizione a Cinque Cerchi nel 2021 e quindi a un posticipo non semplice da assorbire per un’atleta classe ’88. Ma la campionessa di Spinea vuole esserci e farà di tutto per ottenere il meglio possibile. Certo, con altri 12 mesi a disposizione, le avversarie potrebbero ulteriormente migliorare ed essere temibili.

In prima linea, non possono che esserci la campionessa olimpica Ledecky, fuoriclasse assoluta dello stile libero in piscina, e le citate Sjoestroem e Titmus, con l’australiana che potrebbe molto temibile vista la giovane età (classe 2000). A queste vanno aggiunte l’altra aussie Emma McKeon (bronzo olimpico), la cinese Junxuan Yang e le interessanti nuotatrici canadesi. Un gruppo di atlete di cui potrebbe far parte anche la rappresentante di Hong Kong Siobhan Haughey e la talentuosa britannica Freya Anderson, campionessa d’Europa a sorpresa (vasca corta) a Glasgow.

Ci sarà quindi da sgomitare se si vorrà arricchire il bottino (oro a Pechini 2008 e argento ad Atene 2004), ma indubbiamente l’azzurra darà tutto quello che ha.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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