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Nuoto, Tokyo 2021: Federico Burdisso, un anno in più per crescere e puntare alla medaglia nei 200 farfalla. E Milak….

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Un anno in più per crescere, un anno in più per sperare. Federico Burdisso vive così la sua attesa olimpica, desideroso di centrare il pass non appena vi sarà la possibilità per essere parte per la prima volta dei Giochi. L’incertezza è un qualcosa che accomuna, si fa fatica a capire quando la pandemia allenterà la propria morsa e quindi si potrà tornare a gareggiare senza doversi preoccupare.

Burdisso vive la sua fase di “quiete” sperando di riprendere al più presto gli allenamenti e di puntare al sogno di una medaglia a Cinque Cerchi nei suoi amati 200 farfalla. Contrariamente a quello che potrebbe far ricordare il cognome (riferimento a Nicolás Burdisso, ex calciatore e difensore di Inter e Roma), l’atteggiamento del classe 2001 è tutt’altro che difensivo. Federico è un attaccante in acqua, aggredendo la piscina sempre con un passaggio molto veloce e poi raschiando il barile in quella sempre troppo “lunga” ultima vasca.

Un tempo si parlava di passaggio a metà gara alla “australiana”, per la tendenza dei nuotatori oceanici di spaccare la gara fin dalle prime battute. Ebbene, l’azzurrino ha questa “filosofia agonistica”, con qualche eccesso a volte, ma comunque da apprezzare per lo spirito combattivo che ci mette in acqua. Del resto un bronzo europeo nel 2018 a Glasgow e quel quarto posto mondiale, siglando il nuovo record italiano di 1’54″34 a un tiro di schioppo dal bronzo del sudafricano Chad le Clos (1’54″15), hanno un valore particolare per chi ha ancora tanto da scrivere a da dire.

Certo, Burdisso si trova sulla sua strada un fuoriclasse della vasca che sembra aver raccolto alla perfezione il testimone di Michael Phelps, limitatamente alla specialità del delfino. Il riferimento è all’ungherese Kristóf Milák, capace di mandare in soffitta il primato mondiale dell’asso di Baltimora e di siglare un fantascientifico 1’50″73, con un’ultima vasca da urlo nei Mondiali 2019 a Gwangju (Corea del Sud). E’ senza dubbio lui il favorito per l’oro olimpico a Tokyo, ma tra gli avversari da tenere d’occhio attenzione anche al padrone di casa Daiya Seto (argento mondiale), che nella farfalla e soprattutto nei misti ha fatto vedere cose eccezionali. Gareggiare in casa, poi, potrebbe essere un indubbio vantaggio. Non sarà dunque facile per Federico puntare alla top-3, senza dimenticarci appunto del citato le Clos (oro a Londra 2012 in questa specialità). Ne vedremo delle belle…

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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