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Olimpiadi Sydney 2000: l’epoca d’oro del judo azzurro. Il successo di Pino Maddaloni e ben 4 medaglie complessive

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Nonostante gli straordinari risultati ottenuti in quel di Rio de Janeiro nel 2016 (oro di Fabio Basile, argento di Odette Giuffrida), la miglior Olimpiade della storia del judo italiano resta sicuramente quella di Sydney 2000. In Australia, la spedizione tricolore si rese protagonista di una settimana da sogno in cui si mise in evidenza dalle categorie leggere a quelle più pesanti, raccogliendo quattro medaglie complessive (record assoluto per il judo azzurro) ed inserendosi in quinta piazza nel medagliere della manifestazione alle spalle di Giappone, Francia, Cuba e Cina.

Il simbolo dell’Olimpiade australiana fu indubbiamente Pino Maddaloni, autore di una vera e propria impresa con la sorprendente medaglia d’oro conquistata nei -73 kg al termine di un percorso entusiasmante non privo di momenti critici ed ostacoli (su tutti la semifinale contro il bielorusso Anatoly Laryukov) culminato però con il leggendario ippon inflitto in finale al giovane brasiliano Tiago Camilo. Una gioia infinita per l’allora 24enne figlio e allievo di Giovanni Maddaloni, fondatore e tecnico di riferimento dello Star Judo Club di Scampia, a Napoli. L’Italia, capace di portare ben nove judoka a gareggiare al Sydney Convention and Exhibition Centre (primato condiviso con altre quattro spedizioni olimpiche), aveva già potuto festeggiare il giorno prima la stupenda medaglia di bronzo nei -66 kg di Girolamo Giovinazzo, confermatosi così sul podio a cinque cerchi dopo il secondo posto di Atlanta 1996 (nei -60 kg) a testimonianza di un feeling speciale con il contesto olimpico.

In campo femminile c’erano molte aspettative per quanto riguarda i -70 kg di Ylenia Scapin, reduce dal bronzo di Atlanta e da un altro terzo posto al Mondiale 1999 di Birmingham. La forte judoka nativa di Bolzano uscì sconfitta ai quarti di finale per mano della coreana Cho Min-Sun, riscattandosi però alla grande in seguito con due successi di fila ai ripescaggi ed infine con la vittoria nello spareggio per il bronzo con la spagnola Ursula Martin. A due giorni dalla fine della competizione, il Bel Paese si aggrappò sulle spalle della veterana bolognese Emanuela Pierantozzi, protagonista assoluta dal 1989 al 1997 nella categoria -66 kg passata alla -78 kg in vista dei Giochi di Sydney. L’azzurra, battuta ai quarti dalla belga Heidi Rakels, sorprese però tutti infilando tre vittorie di seguito e aggiudicandosi un fantastico bronzo contro pronostico valevole come quarta medaglia totale del judo nostrano per un’Olimpiade da record.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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