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Tokyo 2021

Olimpiadi Tokyo 2020, Thomas Bach: “Il CIO e l’OMS continuano a lavorare insieme, il Giappone non poteva ospitare i Giochi nel 2022”

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Il Presidente del CIO Thomas Bach è tornato a parlare dello spostamento delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il numero uno dello sport mondiale è stato intervista dal quotidiano tedesco Die Welt, parlando prima di tutto di come il CIO è arrivato alla decisione di posticipare i Giochi Olimpici: “Abbiamo iniziato ad affrontare la diffusione del Coronavirus a metà febbraio, quando abbiamo creato un gruppo speciale che includeva l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il 21 marzo, quando siamo stati informati della massiccia diffusione del Coronavirus in Sud America e Africa, ho convocato una riunione di emergenza del Comitato esecutivo del CIO per il giorno seguente. Fino a quel momento ci si era chiesto solo se il Giappone fosse un paese sicuro, ma poi si è pensato se il mondo potesse essere un posto sicuro”.

Continua Bach: “Annullare o sospendere, c’erano solo due opzioni da prendere. Alcuni hanno chiesto di annullare i Giochi, ma arrendersi a queste richieste emotive e cancellare i Giochi avrebbe significato distruggere il sogno olimpico per 11.000 atleti provenienti da 206 Comitati Olimpici Nazionali e dalla squadra olimpica di rifugiati.

Secondo alcune fonti le Olimpiadi sarebbero a rischio anche nel 2021, ma Bach ha voluto rassicurare: “La nostra squadra e l’OMS ci stanno guidando. L’OMS ha sostenuto la scelta dell’estate del 2021 come nuova data e ha assicurato al Primo Ministro giapponese il suo aiuto nel rendere i Giochi un successo. La nostra priorità numero uno, ovviamente, rimane la salute degli atleti e di tutti gli altri coinvolti nei Giochi, oltre a contenere il virus”.

Il numero uno del CIO ha spiegato perchè è stato scelto il 2021 e non il 2022: “Perché non rimandarli al 2022? Sia i nostri partner giapponesi che il Primo Ministro mi hanno reso molto chiaro che il Giappone non avrebbe potuto gestire un rinvio oltre la prossima estate. La disponibilità del Villaggio Olimpico deve essere garantita. Lo stesso vale per tutti gli impianti sportivi. Non puoi rimandare tutto indefinitamente come faresti con un torneo di tennis o una partita di calcio”.

Nell’intervista si è parlato anche della sanzione alla Russia e dell’accusa di doping di stato: “La questione della Russia è attualmente all’esame del Court of Arbitration for Sport, quindi qualsiasi mio commento sulla questione non sarebbe corretto. L’Agenzia mondiale antidoping ha chiarito che, ai sensi delle normative vigenti, i divieti antidoping sono cronologici e non specifici per evento. Il CIO ha ripetutamente tentato di introdurre regole che escludessero gli atleti condannati per doping dai successivi Giochi Olimpici. Sfortunatamente, il TAS non lo ha mai permesso”.

Su una sua possibile ricandidatura: “Non ho ancora deciso se candidarmi o meno per la rielezione. Non abbiamo ancora un appuntamento per la sessione del CIO del prossimo anno. Era stato programmato per il prossimo giugno, ad Atene, ma il rinvio dei Giochi lo renderà impossibile. La decisione verrà presa sei mesi prima delle elezioni”. 

 

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Foto: LaPresse

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