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Pallamano, la NextGen femminile: le migliori 5 Under21 del mondo. L’Ungheria guarda al futuro, Olanda fucina di talenti

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Sono passati appena cinque mesi dal successo dell’Olanda nei Mondiali di pallamano femminile, ma nel mondo del 40×20 è già giunto il momento di guardare al futuro, con un nutrito gruppo di giovani già pronte per spiccare il volo e imporsi già nei prossimi campionati continentali (attualmente previsti per dicembre in Danimarca e Norvegia). Dopo essersi distinte in Giappone, infatti, le atlete sono in pausa forzata per via della pandemia covid-19 che sta bloccando lo sport a livello globale, ma si spera che ben presto riprenderanno a calcare i campi, giocandosi un posto nelle qualificazioni ai prossimi Europei (rinviate a giugno).

Andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio cinque nomi di riferimento per la NextGen della pallamano femminile under 21, cioè nate prima del 1° gennaio 1998:

Dione Housheer (Olanda): mancina classe ’99, ha iniziato la propria avventura nel mondo della pallamano già all’età di cinque anni, trasferendosi nel 2016 tra le fila del VOC Amsterdam, vincendo due Eredivisie, una Coppa e una Supercoppa, venendo nominata anche miglior giocatrice degli Europei giovanili 2016. Nel 2018 la grande opportunità, accasandosi in Danimarca, nel Nykøbing Falster, ma vestendo per la prima volta la maglia della Nazionale maggiore, dove conta 31 gol in 22 presenze.

Bo van Wetering (Olanda): anche lei nata nel 1999, occupa la posizione di ala sinistra. Dotata di una notevole velocità, ha la media di oltre due reti a partita in nazionale maggiore, in 15 gettoni. Nel palmares anche un campionato olandese, sempre nel VOC Amsterdam nel 2017. La scorsa estate non ha però potuto resistere alle sirene straniere, firmando un contratto con le tedesche del Metzingen.

Amelie Berger (Germania): la quasi 21enne tedesca è un’ala destra dotata di una spiccata vena realizzativa. Dopo aver trascorso tutta la trafila nel settore giovanile del Bayer Leverkusen e della Nazionale, esordendo il 29 settembre 2018 anche con la Selezione maggiore, nell’estate 2019 si trasferisce al Bietigheim. Qui lotta per le posizioni di vertice del campionato, ma anche in Champions League, dove si sta ritagliando uno spazio importante.

Petra Tovizi (Ungheria): emergere nel contesto internazionale è sempre difficile, specie se giochi pivot e devi confrontarti ogni giorno con avversarie più grandi e sviluppate. L’ungherese è però riuscita nell’intento, e dopo aver conquistato la medaglia d’oro agli ultimi Mondiali giovanili si sta ben esprimendo in patria con il suo Debrecen. Il futuro sembra essere tra le sue mani, nell’attesa di una chiamata in un club prestigioso.

Katrin Klujber (Ungheria): qui siamo davvero davanti ad un fenomeno. Anche lei del 1999, mancina, gioca sia ala sia terzino destro, e ciò che colpisce di più è la sua cattiveria agonistica quando vede la porta. Segna, e tanto, nel campionato magiaro con il Ferencvárosi, ma anche in Nazionale maggiore, accumulando 65 realizzazioni nelle prime 15 uscite.

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gianni.lombardi@oasport.it

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Foto: Dan Potor – Shutterstock

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