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Pallanuoto, Tania Di Mario: “L’Italia andrà alle Olimpiadi e si giocherà una medaglia. Ho paura per il nostro sport”

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Un oro ed un argento olimpici, un oro, un argento ed un bronzo mondiali. Sono solo alcune delle medaglie presenti in un palmares davvero senza fine. Tania Di Mario è stata per anni la protagonista della pallanuoto italiana al femminile, trascinando il Setterosa con prestazioni monstre nell’élite a livello internazionale. Da qualche stagione la nativa di Roma ha deciso di appendere la calottina al chiodo, senza però lasciare il mondo delle piscine. L’abbiamo sentita in esclusiva ai microfoni di OA Sport.

Come stai vivendo questo periodo di quarantena?

“Devo dire abbastanza bene. Sono fortunata perché sono a casa con mio figlio ed il mio compagno. Solitamente lavoro mezza giornata, un po’ di tempo dunque devo sottrarglielo. Sabato e domenica sono impegnata con la squadra, quindi non è una parte bruttissima della mia vita, non è pesante. Il problema è che pensando al motivo non risulta tutto positivo”.

Qual è al momento il tuo ruolo all’interno della pallanuoto?

“In questo momento sono il presidente della società per cui ho giocato per tanti anni: l’Ekipe Orizzonte Catania. La mia ex compagna di squadra con la quale ho preso in mano questo progetto è l’allenatrice Martina Miceli”.

Quale mestiere ti toglie più energie: quello di madre o quello di giocatrice?

“Credo che il mestiere di giocatrice abbia fatto in modo di rendere meno pesante quello da madre”.

A livello tecnico in quale giocatrice della Nazionale ti rivedi?

“È difficile trovare delle giocatrici con le stesse caratteristiche. Credo sia pesante trovare il paragone: spero che diventino tutte più brave di me. Ritrovo qualcosa in me in Arianna Garibotti o Elisa Queirolo, però spero diventino cento volte più brave di quanto non lo fossi stata io”.

Come giudichi il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo all’anno prossimo?

“Credo sia stata la scelta giusta perché ovviamente, vivere quel momento di unione senza poter stare vicini sarebbe stato impossibile. Gli atleti in quel momento forse hanno pensato che fosse la cosa più importante, però soprattutto ora ci rendiamo conto di quanto ci siano cose prioritarie come la salute. L’impegno che ho messo io nella mia carriera è davvero limitato rispetto a quello che stanno facendo medici ed infermieri per tenere a bada questa situazione. Diventa tutto molto piccolo, anche un’Olimpiade”.

Un commento sulle prestazioni del Setterosa nelle ultime due stagioni: ti aspettavi questi risultati altalenanti?

“È stato un periodo di cambiamento, in tante hanno smesso, ora c’è stato anche il cambio di allenatore. Non sempre è facile ripartire nel modo giusto, anzi, spesso è in salita. Credo che le potenzialità le ragazze le abbiano. Per loro questo periodo di stasi potrebbe far trovare una sincronia migliore alla squadra, che con il tempo potrebbe essere un punto in più”.

Per te la Nazionale agguanterà il pass per i Giochi? Se sì, con quali obiettivi?

“Sono positiva di natura. Il pensiero che l’Italia non vada alle Olimpiadi non lo metto neanche in conto. Ce la possono fare, mi fido di loro e credo che dopo la parte più complicata, quella di qualificarsi, una volta che saranno in Giappone potranno giocarsi una medaglia”.

Come vedi la situazione relativa ai campionati di Serie A1?

“Molto male, è tutto troppo difficile. Dopo ogni crisi ci si alza più forti, sono sicura che ci saranno cose che avremo l’opportunità di migliorare, però qualcuno cadrà e non so se riuscirà ad alzarsi. Questa cosa mi spaventa: per le società, la gestione degli impianti, che sono chiusi per così tanto tempo, è tutto così lontano dalla normalità. Si riesce a giocare il campionato di A1 tramite sponsor, introiti, possibilità di gestire, allenare, far crescere le giocatrici. Senza avere queste basi non si riesce a costruire. Per molti sarà difficile trovarle. Io da presidente mi ritengo fortunata perché alle spalle ho una società solida, ma so che in Italia le altre realtà non sono così. Se non veniamo aiutati sono sicura che non riusciremo ad uscirne da soli come successo altre volte. C’è bisogno di aiuti dalla Federazione e dal Governo: altrimenti lo sport di base avrà grandi problemi”. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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