Pattinaggio Artistico
Pattinaggio artistico, la NextGen maschile: i migliori 5 Under21 del mondo. Kagiyama il più completo, Grassl pronto a spiccare il volo
La stagione 2019-2020 di pattinaggio artistico si è conclusa senza l’appuntamento più atteso, ovvero la rassegna iridata di Montrèal (Canada), ufficialmente cancellata dal consiglio dell’International Skating Union. Nonostante tutto nel corso dell’annata sportiva appena passata agli archivi abbiamo avuto modo di assistere a tutte le gare Junior pianificate, dove si sono sfidate nuove, promettenti, stelle destinate a conquistare la vetta delle classifiche della massima categoria in futuro. Abbiamo quindi selezionato cinque under 21, tra cui spicca anche un giovanissimo pattinatore nostrano particolarmente importante.
YUMA KAGIYAMA (GIAPPONE)
Per molti rappresenta rappresenta il futuro post Yuzuru Hanyu, soprattutto dopo l’incoraggiante terzo posto ottenuto all’ultima edizione dei Four Continents. Il nipponico è uno dei pochi pattinatori dell’intero movimento giovanile ad essere potenzialmente in possesso del cosiddetto “total package“, ovvero grande tecnica e ottima caratura dal punto di vista prettamente artistico. Malgrado una continuità realizzativa da migliorare, il nativo di Karuizawa ha lasciato a bocca aperta buona parte degli addetti ai lavori per via della sua “effortless“, la capacità di staccare salti di valore con leggerezza e senza alcun sforzo apparente. Vedere il suo triplo axel per credere.
SHUN SATO (GIAPPONE)
Atleta capace di fare davvero male agli avversari se imbecca la giornata giusta, e le Finali Junior Grand Prix di Torino da lui vinte ne sono l’assoluta dimostrazione. Il pattinatore del Sol Levante ha tutte le caratteristiche per diventare un vero e proprio big. La continuità, problematica in realtà comune alla maggior parte dei concorrenti giovani, sarà l’ago della bilancia della sua carriera. Tra i suoi salti migliori della stagione impossibile non citare il quadruplo lutz e il quadruplo toeloop, ruotati proprio alle Finali di Torino.
JUNHWAN-CHA (COREA DEL SUD)
Pattinatore sud coreano di grande interesse, autore purtroppo di performance viziate da numerosi passaggi a vuoto. Nonostante ciò l’allievo di Brian Orser ha rubato il cuore di molti appassionati grazie al suo stile moderno (il free program interpretato sulle note di “Romeo e Giulietta” della scorsa stagione è diventato un piccolo cult) e al sostanzioso bagaglio tecnico, che oggi vanta tre quadrupli, rispettivamente toeloop, salchow e flip, quest’ultimo eseguito però sempre sottoruotato. Dopo un inizio anno non al massimo della forma l‘asiatico ha ben impressionato ai Four Continents, dove ha guadagnato la quinta piazza registrando il nuovo primato personale di 265.43.
DANIEL GRASSL (ITALIA)
Quella di quest’anno è stata per l’azzurro la stagione della consacrazione, non ci stancheremo mai di dirlo. L’allievo di Lorenzo Magri ha sfiorato il podio nella rassegna continentale di Graz (Austria) proponendo un programma libero di straordinaria capacità tecnica. E sarà proprio questo aspetto a rendere ancora più luminosa la carriera dell’altoatesino: Come infatti ha confessato ai nostri microfoni il pattinatore cercherà in futuro di inserire nel suo arsenale anche il quadruplo salchow, arrivando così a quattro quadrupli differenti (salchow, flip, lutz, rittberger). Insieme a Matteo Rizzo, Daniel è destinato a scrivere ancora numerose e indelebili pagine della nostra storia.
ARTUR DANIELIAN (RUSSIA)
Davvero complicato scegliere un rappresentate del movimento russo, in quanto per certi versi molti dei pattinatori in questione sono equiparabili tra loro. Danielian si è particolarmente distinto (rispetto ai connazionali Mozalev, Samsonov e Gumennik) conquistando la medaglia d’argento ai Campionati Europei di Graz grazie a due prove positive impreziosite, nel caso del secondo segmento di gara, dalla corretta esecuzione di due quadrupli salchow, uno singolo e l’altro combinato con l’euler e il triplo salchow. In attesa di scoprire ulteriori sviluppi gerarchici in casa Russia, l’atleta di San Pietroburgo sfodererà tutte le sue armi per riportare in auge il movimento maschile della sua nazione, orfano da qualche tempo di pattinatori competitivi a livello mondiale.
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Foto: Valerio Origo