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Quando riapre l’Italia? Fase 2 e Fase 3. Riaperture 14 aprile, 4 maggio e giugno: le ipotesi per il ritorno alla normalità

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L’Italia sta affrontando l’emergenza coronavirus, il nostro Paese è in totale lockdown fino a lunedì 13 aprile compreso e, come ormai tutti ben sanno, si può uscire di casa soltanto per motivi di lavoro, ragioni di salute e casi di stringente necessità (andare a fare la spesa). Rimangono aperti soltanto negozi di alimentari, farmacie, edicole, tabaccai, attività che garantiscono beni o servizi di prima necessità. Tutto il Paese si è fermato da ormai un mese e tutti i cittadini sono chiamati a un grande sacrificio, nelle ultime due settimane si sono però visti i risultati perché il numero delle persone contagiate è in forte calo, diminuscono i ricoveri in ospedale e sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel anche se è ancora troppo presto per cantare vittoria come dimostra l’ancora elevato numero di vittime.

Si sta comunque iniziando a ipotizzare quella che potrebbe essere la fase-2 dell’emergenza, ovvero quella in cui gli italiani dovranno convivere con il coronavirus e si inizieranno ad aprire gradualmente le varie attività e i negozi. In questo periodo, la cui data d’inizio non è ancora stata definita ufficialmente ma che potrebbe incominciare già il 14 aprile se i dati dei prossimi giorni saranno confortanti, bisognerà continuare a osservare le attuali norme di sicurezza come la distanza interpersonale di almeno un metro, il continuo lavaggio delle mani, l’utilizzo di mascherine e guanti, evitare assembramenti e via dicendo. La linea allo studio del Governo sarebbe quella di una graduale e prudente riaperture delle varie attività e dei singoli negozi per contenere ancora il contagio ed evitare di ripiombare nella drammatica situazione del mese di marzo.

Si è iniziato a parlare dei potenziali scenari dopo un vertice tra il premier Giuseppe Conte, i vari ministri e il comitato tecnico-scientifico. Il primo ministro dovrebbe pronunciarsi entro venerdì e indicare le linee guida, con obblighi e divieti da attuare dopo Pasquetta. Ad esempio, a partire dal 14 aprile, potrebbe riaprire attività connesse alle filiere alimentare, farmaceutica, sanitaria e anche imprese legate all’agricoltura e alla meccanica, con l’obbligo di utilizzare i vari dispositivi di protezione. Si è parlato anche di artigiani e di attività a monoconduzione (pensiamo a falegnami, tapezzieri, etc) e anche a parrucchieri e barbieri che dovranno ricevere un solo cliente alla volta previa prenotazione telefonica.

Bisognerà aspettare verosimilmente il 4 maggio per poter uscire di casa con regolarità e dunque senza motivi di lavoro, salute, necessità: proprio in quella data potrebbero riaprire bar e ristoranti ma con precauzioni importanti (ad esempio distanta di 2 metri tra i tavoli, guanti e mascherine per i camerieri) oltre ai vari negozi, palestre e piscine, e ad altre attività mentre per stadi, discoteche, cinema, teatri, musei bisognerà aspettare ancora più tempo ovvero quando si raggiungerà R-0 (un infetto non riesce a contagiare nessuno).

QUANDO RIAPRE L’ITALIA? LE POSSIBILI DATE PER LE RIAPERTURE, FASE-2 E FASE-3

POSSIBILI APERTURE 14 APRILE:

Piccole e medie imprese dei settori alimentare, farmaceutico, meccanico, agricolo, manutenzione.

Parrucchieri e barbieri (con restrizioni).

Artigiani e attività a monoconduzione.

Edilizia.

Commercio all’ingrosso.

POSSIBILI APERTURE 4 MAGGIO:

Bar e ristoranti.

Negozi (non alimentari).

Piscine e palestre.

Aziende e imprese ancora chiuse.

POSSIBILI APERTURE FINE MAGGIO/INIZIO GIUGNO:

Stadi, cinema, teatri, musei, centri di aggregazione e luoghi di grande affollamento.

Se i dati sul contagio non dovessero essere così positivi allora le varie riaperture potrebbero slittare di alcune settimane.

Si parla anche del 4 maggio come possibile termine dell’obbligo di restare a casa salvo motivi di stringente necessità ma dipenderà dall’evoluzione della situazione.

Quando tutto riaprirà si dovranno mantenere ancora le distanze di sicurezza e osservare tutte le normative previste per evitare una nuova diffusione del contagio.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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