Oltre Cinquecerchi
Quando riaprono palestre e piscine? Nessuna possibilità per il 4 maggio, probabile ritorno dopo l’estate
Al momento non è prevista una data cerca per la riapertura di palestre e piscine, quasi certamente non sarà il 4 maggio. Si stanno studiando svariate soluzioni: dagli ingressi contingentati agli allenamenti individuali. Si tratta ancora di un ambiente promiscuo, dove le persone si allenano anche a distanza molto ravvicinata, dove si suda e dove ci sono gli spogliatoi in comune: sono situazioni che vanno assolutamente evitate in questa situazione di emergenza, in questo momento è impossibile pensare a una riapertura e bisogna studiare per un ritorno in un prossimo futuro, magari anche dopo l’estate.
Ci sarà da fare la fila all’ingresso come si fa adesso ai supermercati, bisognerà rispettare il famoso metro di distanza, attenzione anche agli spogliatoi e ci saranno sicuramente delle norme igieniche da seguire. Magari bisognerà indossare la mascherina anche se appare molto complicato per chi pratica attività sportiva, sicuramente ci sarà il gel igienizzante all’ingresso.
QUANDO RIAPRIRANNO PALESTRE E PISCINE?
Al momento non c’è una data certa sulla riapertura di palestre e piscine. Molto dipenderà da come si svilupperà la curva epidemica. Riapertura già da lunedì 4 maggio? Altamente improbabile. L’ipotesi più concreta sembra quella di una ripresa addirittura a settembre, la speranza è quella di aprire magari tra giugno e luglio.
LE NORME DA RISPETTARE ALLA RIAPERTURA: COME ATTREZZARSI PER RIAPRIRE IN REGOLA
La normativa igienica e tutti gli obblighi sono ormai ben chiari, tutte le attività dovranno provvedervi e soddisfare le esigenze previste dal regolamento sulla sicurezza. Diamo uno sguardo ai punti nevralgici e a come dovranno comportarsi palestre e piscine una volta che riapriranno i loro negozi e saloni di bellezza.
– I locali dovranno essere puliti due volte al giorno: prima dell’apertura e in una pausa quotidiana si dovrà poi provvedere al lavaggio degli ambienti e alla relativa sanificazione.
– Bisognerà pulire i sistemi di areazione.
– All’ingresso dovranno essere posti degli erogatori di disinfettante per le mani ma anche accanto alla casse (o comunque dove si effettuano i pagamenti, anche con il Pos/carte di credito).
– Bisognerà indossare guanti e mascherine (da capire, però, se farlo concretamente anche durante l’attività fisica).
– Attenzione alle distanze interpersonali: nel caso di locale di 40 metri quadrati dovrà accedere una persona alla volta oltre a un massimo di due operatori, per locali più piccoli si dovrà mantenere il rapporto di un cliente e di un lavoratore, nel caso di struttura oltre i 40 metri quadrati allora l’accesso sarà regolamentato in funzione degli spazi disponibili (come accade oggi nei supermercati).
RIMBORSO PER LE PALESTRE CHIUSE: COME FARE LA DOMANDA E COME OTTENERLO
Moltissimi gestori hanno già comunicato ai proprio clienti che potranno congelare gli abbonamenti in modo da riattivarli alla fine dell’emergenza ma ci sono altre novità.
Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, è stato molto molto chiaro: “Il consumatore ha diritto al rimborso della quota/parte di abbonamento del quale non può usufruire“. In sostanza se il centro a cui si è iscritti fosse costretto a chiudere a causa della crisi economica allora il consumatore potrebbe richiedere il rimborso. Il Codacons ha pubblicato un modulo attraverso il quale poter richiedere un rimborso del proprio abbonamento in palestra o in piscina, naturalmente proporzionale al periodo di chiusura. Il modulo per il rimborso andrà naturalmente inviato al gestore dell’impianto presso il quale vi allenate.
La restituzione della somma pagata per un servizio di cui non si è potuto beneficiare è prevista dall’articolo 1463 del codice civile.
Se state ancora pagando l’abbonamento potete interrompere i versamenti attraverso una comunicazione scritta che attesti l’impossibilità di usufruire del servizio.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse