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Quando riaprono palestre, piscine e centri fitness? Ipotesi dopo l’estate e con tante limitazioni

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L’Italia sta fronteggiando l’emergenza coronavirus da più di un mese, il lockdown si protrarrà fino al prossimo 3 maggio e al momento non si sa ancora quali attività potranno aprire tra un paio di settimane. Chi riuscirà ad alzare la saracinesca dopo il ponte che cade in concomitanza della Festa dei Lavoratori? Chi potrà aprire le porte ai propri clienti e tornare a lavorare regolarmente cercando di recuperare le perdite economiche avute tra marzo e aprile? Sono domande molto frequenti, sia tra i proprietari delle varie attività che tra i possibili avventori che vogliono tornare a una vita normale.

Tantissimi appassionati di fitness sperano di poter tornare presto in palestra, piscina, centri vari per potersi allenare normalmente e ritrovare la forma persa in questi mesi ma sembra che bisognerà aspettare ancora un po’. Quando riapriranno palestre e piscine? Difficilmente il 4 maggio, bisognerà aspettare ancora tempo. Il Governo non sembra ottimista, come riferisce il Corriere dello Sport, e la ripartenza in estate sembra molto difficile. Si parla di un graduale ritorno a settembre ma rispettando tutte le misure di sicurezza che saranno comunque previste anche in caso di apertura nelle prossime settimane: poche persone nei vari spazi rispettando la distanza di sicurezza, probabilmente uso di mascherine, igienizzanti all’ingresso, pulizia costante dei locali e degli spogliatoi. L’alternativa è ovviamente quella di allenarsi in casa, in giardino, nei pressi della propria abitazione rispettando tutte le direttive governative e regionali.

Il Coni stima purtroppo che l’85% delle palestre e dei centri sportivi non riuscirà più a riaprire dopo una così lunga inattività perché sarà molto difficile sostenere il peso dei costi di gestione. La speranza è ovviamente che non si verifichi tutto questo anche perché in queste attività lavorano milioni di persone e tantissime famiglie fanno affidamenti su questi redditi. Ricordiamo agli iscritti alle palestre, alle piscine e ai centri fitness che possono chiedere il rimborso dei propri abbonamenti per le mensilità non godute.

QUANDO RIAPRIRANNO PALESTRE E PISCINE? 

Al momento non c’è una data certa sulla riapertura di palestre e piscine. Molto dipenderà da come si svilupperà la curva epidemica. Riapertura già da lunedì 4 maggio? Altamente improbabile. L’ipotesi più concreta sembra quella di una ripresa addirittura a settembre, la speranza è quella di aprire magari tra giugno e luglio.

LE NORME DA RISPETTARE ALLA RIAPERTURA: COME ATTREZZARSI PER RIAPRIRE IN REGOLA

La normativa igienica e tutti gli obblighi sono ormai ben chiari, tutte le attività dovranno provvedervi e soddisfare le esigenze previste dal regolamento sulla sicurezza. Diamo uno sguardo ai punti nevralgici e a come dovranno comportarsi palestre e piscine una volta che riapriranno i loro negozi e saloni di bellezza.

– I locali dovranno essere puliti due volte al giorno: prima dell’apertura e in una pausa quotidiana si dovrà poi provvedere al lavaggio degli ambienti e alla relativa sanificazione.

– Bisognerà pulire i sistemi di areazione.

– All’ingresso dovranno essere posti degli erogatori di disinfettante per le mani ma anche accanto alla casse (o comunque dove si effettuano i pagamenti, anche con il Pos/carte di credito).

– Bisognerà indossare guanti e mascherine (da capire, però, se farlo concretamente anche durante l’attività fisica).

– Attenzione alle distanze interpersonali: nel caso di locale di 40 metri quadrati dovrà accedere una persona alla volta oltre a un massimo di due operatori, per locali più piccoli si dovrà mantenere il rapporto di un cliente e di un lavoratore, nel caso di struttura oltre i 40 metri quadrati allora l’accesso sarà regolamentato in funzione degli spazi disponibili (come accade oggi nei supermercati).

RIMBORSO PER LE PALESTRE CHIUSE: COME FARE LA DOMANDA E COME OTTENERLO

Moltissimi gestori hanno già comunicato ai proprio clienti che potranno congelare gli abbonamenti in modo da riattivarli alla fine dell’emergenza ma ci sono altre novità.

Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, è stato molto molto chiaro: “Il consumatore ha diritto al rimborso della quota/parte di abbonamento del quale non può usufruire“. In sostanza se il centro a cui si è iscritti fosse costretto a chiudere a causa della crisi economica allora il consumatore potrebbe richiedere il rimborso. Il Codacons ha pubblicato un modulo attraverso il quale poter richiedere un rimborso del proprio abbonamento in palestra o in piscina, naturalmente proporzionale al periodo di chiusura. Il modulo per il rimborso andrà naturalmente inviato al gestore dell’impianto presso il quale vi allenate.

La restituzione della somma pagata per un servizio di cui non si è potuto beneficiare è prevista dall’articolo 1463 del codice civile.

Se state ancora pagando l’abbonamento potete interrompere i versamenti attraverso una comunicazione scritta che attesti l’impossibilità di usufruire del servizio.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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