Renato Di Rocco: “Possibile che non si disputi il Giro d’Italia. Dobbiamo essere pronti a rinunciare alle nostre corse”

Si riuscirà a correre il Giro d’Italia 2020? La Corsa Rosa sarebbe dovuta andare in scena durante il mese di maggio ma purtroppo il coronavirus ha fermato tutto il mondo e non si riuscirà a gareggiare regolarmente, l’obiettivo è quello di recuperare la prestigiosa corsa a tappe di tre settimane: l’ipotesi più concreta è quella di scendere in strada dal 3 al 25 ottobre sulla canonica distanza delle 21 frazioni ma al momento non ci sono certezze, dipenderà tutto da come si evolverà la pandemia e da quando verrà sconfitto Covid-19.

A parlare di questa particolare situazione è stato anche Renato Di Rocco, Presidente della Federciclismo italiana, in un’intervista concessa a Il Messaggero: “Tutti dobbiamo essere pronti anche a rinunciare alle nostre corse per il bene della collettività“. Il numero 1 del pedale azzurro parla della possibilità che non si disputi il Giro d’Italia: “Purtroppo questa è una delle ipotesi possibili, che non riguarda solo il Giro d’Italia, ma tutte le altre corse in Europa“.

Renato Di Rocco entra nello specifico: “La ripresa dell’attività non è legata solo alla situazione italiana, ma anche agli altri Paesi. La Francia, con la Germania, il Belgio e la Spagna, ha numeri altissimi che non danno cenni di miglioramento. Questi Paesi sono i primi ad essere molto preoccupati, è impensabile far partire delle corse da loro a breve. La Spagna ha superato l’Italia per contagi, il Belgio è molto piccolo e ha numeri in proporzione alla popolazione paragonabili ai nostri. Noi abbiamo iniziato una fase di discesa dei contagi, in Nord Europa non ancora e non tutti hanno attuato delle restrizioni rigide come le nostre, favorendo il diffondersi del virus”.

Si parla dunque di una ripresa prudente, “non con gare di gruppo, ma piuttosto prove a cronometro e su pista, con calendari ben precisi e scaglionati”, nonché con “protocolli sanitari ben precisi”.

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stefano.villa@oasport.it

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