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Rugby, il Pro14 potrebbe riprendere a luglio. Tutte gli scenari di un’ipotesi alquanto ottimistica

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Quando ripartirà il Guinness Pro 14, il campionato transnazionale di rugby cui partecipano la Benetton Treviso e le Zebre? E il campionato celtico ripartirà, o si chiuderà qui? Si svolgerà regolarmente da dove è stato interrotto o, come ipotizzato nelle scorse settimane, si passerà direttamente ai playoff o, addirittura, alla finale secca? Domande al momento senza risposte certe, anche se il Board del Pro 14 ha tutta l’intenzione di portare a termine il torneo.

Il Ceo del torneo, Martin Anayi, nei giorni scorsi è stato chiaro, la volontà è quella di concludere ciò che si è iniziato quando l’emergenza Covid-19 e la situazione sanitaria in Europa lo permetteranno. Come detto, però, le ipotesi sul tavolo sono diverse, da una versione ridotta da disputare nell’arco di una settimana (semifinali e finale?) fino alla conclusione naturale del Torneo sull’arco di circa tre mesi.

Ma come? La prima questione da risolvere è quella della gestione sanitaria del torneo. Quando, e se, si potrà tornare ad allenarsi serviranno almeno 4/6 settimane di “raduno” prima di iniziare a giocare match ufficiali. Questo per garantire la sicurezza dei giocatori – fermi ormai da quasi due mesi – e permettere alle squadre di tornare in campo nella miglior forma possibile. La seconda questione è quella degli spostamenti internazionali. Con la crisi Covid-19 che ha colpito in maniera diversa e con tempistiche diverse i vari Paesi europei è probabile che un’apertura delle frontiere avvenga con tempi dilatati e non in maniera omogenea.

Per questo il board del Guinness Pro 14 sta valutando una rivoluzione del calendario. Nelle prime settimane di riapertura si potrebbero, infatti, prevedere dei derby (in modo tale da evitare spostamenti in Paesi diversi), magari a porte chiuse per salvaguardare la sicurezza dei territori coinvolti. Secondo Anayi due turni di derby sarebbero fattibili. Dopo di che si passerebbe direttamente ai playoff, con il primo turno di qualificazione, poi semifinali e finale.

Il tutto, secondo la volontà di Anayi, da disputare tra luglio e inizio settembre, cioè prima che riparta la nuova stagione. Una roadmap che, però, deve tenere conto di diversi fattori. In primis, bisogna aspettare la decisione ufficiale di World Rugby sui test match estivi. L’annullamento dei tour di luglio garantirebbe lo spazio per disputare il campionato celtico, mentre se le nazionali fossero impegnate il calendario si complicherebbe. Allo stesso tempo c’è da valutare la scelta di Epcr riguardo le coppe europee. Si devono disputare ancora quarti di finale, semifinali e finale e il rischio è che i calendari si sovrappongano.

Martin Anayi non esclude la possibilità di turni infrasettimanali, con cinque formazioni che sono ancora impegnate nelle coppe europee, ma come detto tutto resta nel mondo delle ipotesi. Anche perché va considerato che alcune squadre, tra cui Benetton e Zebre, devono anche recuperare un match rispetto agli avversari e dunque vanno valutati anche questi match per non falsare eccessivamente il torneo. Inoltre, riducendo solo a due turni la fine della stagione regolare, la corsa ai playoff è in gran parte già scritta. Leinster, Ulster (che deve recuperare un match), Edimburgo e Munster sarebbero quasi sicuramente qualificate, mentre la corsa agli ultimi due posti sarebbe circoscritta nella conference A a Glasgow Warriors e Cheetahs, mentre nella conference B a Scarlets, Connacht ed eventualmente Treviso se vincesse il recupero (si porterebbe a -3/-4 dal terzo posto.

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Foto: Ettore Griffoni – LPS

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