Salto con gli sci
Salto con gli sci, la NextGen maschile: i migliori cinque Under21 da seguire. Timi Zajc, ma non solo
Primavera, da sempre tempo di rinnovamenti e della nascita di nuova linfa vitale. Dunque, quale momento migliore per guardare al futuro? In tal senso, andiamo ad analizzare quelli che possono essere attualmente considerati i saltatori più promettenti in campo maschile, scremando il gruppo sino a una short-list di cinque unità.
Prima di cominciare, è doveroso effettuare una premessa. Se c’è una disciplina dove l’età è relativa, quella è proprio il salto con gli sci. Soprattutto in tempi recenti si è visto come atleti ordinari in ambito giovanile siano stati in grado di costruirsi carriere di assoluto prestigio a livello senior. Viceversa, ragazzi che sembravano destinati a un radioso avvenire, non sono mai davvero riusciti a lasciare il segno. Mantenendo questo concetto sempre in mente, come una sorta di “stella polare” ideale, è comunque interessante effettuare una sorta di “draft” 2020 considerando gli atleti nati dal 2000 in poi, ovvero coloro i quali hanno gareggiato in categoria junior nell’inverno appena concluso. Non vi è la presunzione di effettuare una graduatoria, pertanto si è deciso di citare la top-five dal più giovane al più anziano.
WÖRGÖTTER Marco [AUT]
Classe 2002, è stato uno dei protagonisti della stagione 2019-20. Medaglia d’oro ai Giochi olimpici giovanili e quinto nel più qualificato contesto dei Mondiali junior, ha saputo anche ottenere punti in Coppa del Mondo, dimostrandosi in grado di gestire le selettive velocità di stacco del circuito maggiore. Inoltre, ha saputo raccogliere un paio di piazzamenti nella top-ten in Continental Cup. L’impressione è che del tirolese si sia visto solo il trailer, pertanto il suo percorso di crescita andrà seguito con grandissima attenzione nel prossimo futuro. Magari ci vorrà del tempo prima di vederlo in pianta stabile in Coppa del Mondo, d’altronde sarà junior per altre due stagioni. Però il buon Wörgötter, che a febbraio per poco non ha messo in crisi le gerarchie interne alla squadra austriaca, promette davvero benissimo.
HAFNAR Mark [SLO]
Classe 2002, scuola Kranj, lo sloveno ha fatto faville a livello giovanile e non solo. Infatti ha già dimostrato di poter essere competitivo anche in Continental Cup, dove ha ottenuto risultati di peso. È ancora acerbo e attualmente viaggia nella categoria “prospetti”, ma d’altronde ha appena compiuto 18 anni e sarà junior sino all’inverno 2021-22. In Slovenia trovare spazio in Coppa del Mondo è molto complicato, di conseguenza è verosimile che si debba aspettare prima di vederlo nel massimo circuito. Soprattutto, la sua capacità di adattarsi alle velocità di stacco del salto che conta sarà tutta da verificare. Cionondimeno, il suo biglietto da visita è già adesso notevole, dunque è indiscutibilmente un ragazzo da tenere d’occhio nella sua crescita.
HAAGEN David [AUT]
Classe 2002. Avete letto di Wörgötter? Bene, sappiate che in Austria gli addetti ai lavori considerano Haagen potenzialmente superiore, al di là di quelli che possono essere stati i risultati di quest’inverno. Per la verità, nell’ambiente austriaco si parla dello stiriano come di un potenziale big della disciplina già da diverso tempo. Sinora la sua crescita non è stata devastante, tuttavia, se si dice un gran bene di lui, una ragione ci sarà. Non sempre l’evoluzione di un atleta è lineare. Vero è che nell’ultima annata è stato superato nel rendimento dal coetaneo tirolese, tuttavia è ancora lunga la strada che porta alla Coppa del Mondo. Vedremo se davvero nel prossimo futuro Haagen manterrà le grandi aspettative riposte su di lui.
MARKENG Thomas Åsen [NOR]
Classe 2000, è il crack mancato della stagione 2019-’20. Il norvegese, campione del mondo junior 2019, aveva cominciato l’inverno in maniera roboante, proponendosi due volte nella top ten e soprattutto dimostrandosi all’altezza dei compagni di squadra più esperti e blasonati. Purtroppo una caduta a Klingenthal gli ha fatto saltare il legamento crociato di un ginocchio, costringendolo a un lunghissimo stop. La speranza è che la riabilitazione possa andare per il meglio e non condizioni la sua carriera, come avvenuto con altri sfortunatissimi e talentuosissimi connazionali (Kenneth Gangnes in testa). Il diciannovenne dell’Oppland ha dimostrato di avere stoffa da vendere e sarebbe quindi un peccato che gli infortuni gli impediscano di esprimerlo.
ZAJC Timi [SLO]
Last but not least, va citato obbligatoriamente Timi Zajc che, al momento, è senza ombra di dubbio l’under20 più competitivo in assoluto. Lo sloveno è l’unico atleta venuto al mondo nel XXI secolo ad aver già vinto in Coppa del Mondo e può vantare sei podi nel massimo circuito. Il saltatore di Ljubno, che compirà 20 anni nei prossimi giorni, è sulla cresta dell’onda già da due inverni e ha tutte le qualità per rimanervi a lungo. Vero è che gli sloveni hanno la tendenza a essere più precoci rispetto alla media globale, tuttavia la classe non è acqua e, nonostante qualche alto e basso di troppo, Zajc ha dimostrato di trovarsi particolarmente a suo agio soprattutto quando la sensibilità in fase di volo è preponderante. In altre parole, sembrerebbe avere tutte le carte in regola per poter restare un big della disciplina anche negli inverni a venire.
Qualcuno sicuramente si sarà stupito dal non leggere il nome di Dominik Peter nella short-list, soprattutto perché l’elvetico è uno dei pochissimi saltatori nati nel XXI secolo dimostratisi già capaci di marcare punti in Coppa del Mondo. Però qui stiamo ragionando in prospettiva e il problema della Svizzera è quello di non essere una superpotenza. Pertanto, l’ormai diciannovenne rossocrociato rischia di trovarsi a fronteggiare avversari dotati di un pacchetto migliore legato ai materiali, il che potrebbe essere un problema. Comunque, il talento c’è. Al momento manca un po’ di forza in fase di stacco, ma se la lacuna dovesse essere colmata, Peter potrà dire la sua nel massimo circuito a lungo.
Altri ragazzi che meritano di essere citati in ottica futura sono l’austriaco Peter Resinger, gli sloveni Zak Mogel, Jernej Presecnik e Jan Bombek, il norvegese Sander Vossan Eriksen e, chissà, magari anche il russo Danil Sandreev, autentica “bestia” dal punto di vista atletico. Considerando i tanti giovani interessanti, la carta d’identità di parecchi big attuali della Coppa del Mondo e il fatto che la longevità agonistica della disciplina si è innalzata, l’impressione è che possa esserci parecchia carne sul fuoco nella grigliata del salto con gli sci degli anni ’20 del XXI secolo.
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Foto: LaPresse