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Scherma, Marco Fichera: “Giusto rinviare le Olimpiadi. In questo momento dobbiamo pensare a chi soffre”

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Marco Fichera è senza ombra di dubbio uno degli atleti di punta del movimento schermistico italiano. Classe 1993, grazie al suo talento lampante e alla sua determinazione si è fatto largo tra i grandi della spada mondiale. La prima affermazione in Coppa del Mondo è arrivata nella stagione 2013-2014 con il terzo posto nella tappa di Vancouver. Sin da giovanissimo è stato inserito nel complesso e affascinante meccanismo della prova a squadre, che gli ha regalato sin qui le gioie più importanti. Aveva solo 22 anni quando ha condotto gli azzurri, con un ultimo assalto da sogno, al bronzo europeo a Baku. Stesso risultato anche nella rassegna continentale a Novi Sad. Marco Fichera è stato uno dei protagonisti della medaglia d’argento che la squadra di spada maschile ha conquistato alle Olimpiadi di Rio 2016 insieme ad Enrico Garozzo, Paolo Pizzo ed Andrea Santarelli. Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono state rinviate al 2021, ma l’obiettivo per l’atleta delle Fiamme Oro resta invariato: salire sul podio. Di questo e tanto altro ha parlato Marco Fichera in un’intervista concessa ad OA Sport.

Marco, come stai e come stai vivendo in questo periodo?
Io sto bene. L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dal Covid-19. Penso a tutti coloro i quali hanno perso una persona cara, a chi sta vivendo economicamente una situazione difficile. Conosco bene tante realtà in Lombardia che stanno soffrendo tanto, penso a Bergamo, Brescia e Milano stessa. Ognuno di noi che in questo periodo è rimasto a casa deve pensare a chi a casa non è potuto rimanerci e si sta sacrificando per farci uscire il prima possibile da questa situazione, mi riferisco a medici, infermieri e assistenti sanitari“.

Tu da sportivo come passi le tue giornate?
Una parte della mia giornata è dedicata agli allenamenti, sono riuscito a ricreare la palestra a casa. Non ho la possibilità di fare scherma, però riesco a gestire molto bene la parte atletica. Sono contento di quello che ho a disposizione. In questo periodo sto riscoprendo tante cose che avevo tralasciato, penso soprattutto ai rapporti familiari. Sto approfittando dell’assenza delle gare per concentrarmi sullo studio per portarmi avanti con la mia laurea“.

Passando all’aspetto sportivo, cosa pensi della decisione di rinviare le Olimpiadi di Tokyo 2020?
Credo sia l’unica scelta possibile, la scelta migliore e che non ci potesse essere altra scelta al di fuori di questa. In primis perché si stava creando attorno alle Olimpiadi una frenesia alla ricerca di una verità dello svolgimento o meno che creava, inevitabilmente, uno stato di malessere e indeboliva tutto il mondo dello sport. Da atleta che ha già vissuto le Olimpiadi e ha condiviso anche con i suoi tifosi la gioia di una medaglia, credo che a luglio non sarebbe stato possibile mettere da parte tutti i pensieri familiari e lavorativi per seguire l’evento più importante del quadriennio. Credo che per rispetto di tanti che soffrono e anche di noi atleti, che ci saremmo dovuti ritrovare in migliaia con allenatori, pubblico, giornalisti e addetti ai lavori tutti in un solo posto, con tantissimi contatti, sia stata giusta la scelta quella di rinviare“.

A proposito della medaglia olimpica di Rio 2016, cosa ti aspetti dalle gare di Tokyo?
Io credo che i percorsi individuale e a squadre debbano seguire un percorso parallelo. Penso che nel nostro sport non debba esserci mai una prevalenza dell’uno o dell’altro. Abbiamo costruito un grande squadra e un gruppo che si è qualificato con una gara d’anticipo e che attualmente occupa il 2° posto nel ranking. La medaglia di quattro anni fa mi ha dato tanta consapevolezza e mi ha consentito di rimanere in questi tre anni in alto nel ranking, nonostante gli infortuni e i problemi fisici che ho avuto. E’ chiaro che vedevo le gare di luglio come il traguardo di un percorso iniziato quattro anni fa, con l’obiettivo di arrivare alle due medaglie, quella a squadre e quella individuale“.

Parlando di prova a squadre, qual è il segreto per salire sul podio olimpico?
La storia ha dimostrato che non è la somma di individualità, soprattutto nella spada, a fare una squadra vincente. Non è l’insieme di titoli che consente di raggiungere certi risultati, ma la somma di individualità che si mettono a disposizione di una squadra. Ovviamente la medaglia non è scontata ma è il nostro obiettivo. Il nostro gruppo è composto da gente d’esperienza che ha già fatto un’Olimpiade, che sa cosa vuol dire calcare quel palcoscenico, vivere determinate emozioni che non sono riferite solo al giorno delle gare ma che ti assorbono sin dall’arrivo nella località che ospita i Giochi fino all’ultima stoccata. Sicuramente gli errori commessi quattro anni fa, nonostante la medaglia, non saranno ripetuti. In particolare per quanto riguarda la gara individuale, che abbiamo vissuto in apnea. La seconda Olimpiade ti fa rendere conto di quello che devi cambiare, sono certo che quando arriverà il momento della gara individuale, consapevoli di quanto fatto quattro anni fa, faremo notevoli cambiamenti e il risultato sarà sicuramente migliore“.

In conclusione, Marco Fichera quale messaggio vuole mandare agli italiani in questo momento di grande difficoltà?
Penso che ci siano delle regole che debbano essere seguite a prescindere da quello che ognuno di noi pensa. Restare a casa in questo momento è l’indicazione data dalle Istituzioni e che dobbiamo rispettare. Nei momenti di difficoltà bisogna unirsi e seguire chi ci indica una strada, penso al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Santo Padre. Voglio rivolgere un ringraziamento personale, che penso di poter estendere a tutto il mondo dello sport, nei confronti di coloro non si possono fermare. Penso ai medici, agli infermieri, al personale sanitario ma non dobbiamo dimenticarci dei cassieri che ogni giorno mettono a repentaglio la propria incolumità per consentirci di acquistare del cibo, ai camionisti e alle Forze dell’Ordine, che quotidianamente rischiano oggettivamente di più rispetto a tutti gli altri“.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: Bizzi/Federscherma

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