Sci Alpino
Sci alpino, alla scoperta di Giovanni Franzoni. Un 18enne polivalente da coltivare con cura verso Milano-Cortina 2026
Il futuro dello sci alpino maschile italiano passa dal Lago di Garda (ricordando anche Marta Rossetti) e allarga i suoi orizzonti a tutto l’arco alpino, sperando anche oltre. Normale pensare a Milano-Cortina 2026, ma intanto bisogna concentrarsi sul presente, sulla crescita in Coppa Europa e sull’eventuale adattamento al circuito maggiore. Stiamo parlando di Giovanni Franzoni, classe 2001, originario di Manerba del Garda, un polivalente che promette al meglio e che in stagione ha centrato i primi grandi risultati della carriera, cioè il primo podio in Coppa Europa e il 30° nella classifica finale generale. Si attende il suo debutto in Coppa del Mondo. Non c’è fretta, per carità, ma la storia ci dice che i talenti ‘veri’ maturano alla svelta.
I progressi sono stati scintillanti proprio nell’annata appena terminata: al primo anno nel circuito maggiore ecco subito il secondo posto nella combinata alpina di Sella Nevea, sulla difficile pista Canin teatro spesso dei campionati italiani, battuto da un altro fenomeno del futuro che però ha già esordito e fatto bene in Coppa del Mondo e ha dominato il circuito continentale: il norvegese McGrath. Ai Mondiali junior di Narvik non sono arrivate medaglie per Giovanni, ma ci sarà tempo per arricchire il suo forziere personale.
Bresciano, sì, ma nato professionalmente nell’Agonistica Campiglio e poi cresciuto nello Ski College Veneto di Falcade (fino allo scorso anno), una delle poche scuole specializzate in Italia, sul modello dei tanti College austriaci che hanno invece sfornato (e continuano a farlo) fior di campioni. Ora è arruolato nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle e fa parte della squadra nazionale C guidata da Max Carca e impreziosita dai consigli tecnici di un grande campione come Max Blardone. Non ha una specialità preferita, gareggia ovunque e potrebbe davvero incarnare quel prototipo di polivalente che l’Italia maschile aspetta di fatto da sempre. Tra l’altro sembra possedere la caratteristica tipica dei campioni, cioè la freddezza e la tranquillità al cancellato di partenza. Se son rose…
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gianmario.bonzi@gmail.com
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