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Scontro Leghe-Federvolley, Mosna e Fabris si dimettono: “Ci dissociamo dallo stop ai campionati, non ci hanno ascoltato”

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La Federvolley ha sancito la conclusione anticipata di tutti i campionati in Italia a causa dell’emergenza coronavirus, gli scudetti non verranno assegnati e non ci saranno promozioni e retrocessioni. La decisione della FIPAV è arrivata nella serata di ieri, dopo che la Lega maschile e quella femminile avevano dichiarato la conclusione della regular season ma avevano tenuta viva la possibilità di disputare i playoff in estate in modo da assegnare i tricolori. C’era speranza in SuperLega e in Serie A1 visto che la curva epidemica sta scendendo, si sarebbe provato a scendere in campo tra giugno e luglio ma lo stop annunciato ormai 24 ore fa ha spiazzato Diego Mosna e Mauro Fabris. I Presidenti delle due Leghe hanno annunciato le dimissioni dal loro incarico e hanno scritto in maniera congiunta una lettera per esprimere il proprio malcontento.

LETTERA CONGIUNTA DIEGO MOSNA E MAURO FABRIS:

In qualità di Presidenti di Lega Pallavolo Serie A Femminile e Lega Pallavolo Serie A abbiamo preso atto ieri con totale disappunto del comunicato del Consiglio Federale della FIPAV che sancisce la chiusura di tutti i Campionati. Una decisione di enorme portata, assunta ignorando il parere di chi gestisce i Campionati di vertice maschile e femminile.

La decisione comune che abbiamo concordato questa mattina è di dimetterci dalla nostra carica.

La nostra ferma posizione è dovuta alla incomprensibile, inaccettabile mancanza di rispetto dei ruoli dimostrata dal Consiglio Federale nei confronti delle Leghe, a cui è demandata l’organizzazione dei Campionati di Serie A, senza dare la legittima possibilità di partecipare alla riunione ai rappresentanti dei Club al momento di discutere una scelta di simile drasticità.

Nelle ultime settimane le due Leghe hanno ampiamente dimostrato quanto per loro sia di primaria importanza la salute dei tesserati e del pubblico. Una Federazione sportiva deve però considerare il proprio compito, che in un periodo così difficile della vita del Paese è anche di evitare di demonizzare lo sport, dare messaggi positivi e considerare ogni aspetto. Ci riferiamo alle idee e alla capacità organizzativa dei due Consorzi che, oltre a rappresentare imprenditori che investono cifre importantissime nella pallavolo, hanno sempre lavorato incessantemente per mantenere il livello della Serie A italiana ai livelli che tutto il mondo conosce e applaude sui palcoscenici nazionali e internazionali.

Ci aspettano anni difficili e il messaggio al pubblico e ai sostenitori che le nostre Leghe avevano costruito negli ultimi giorni era già di pianificazione del futuro. Ben diverso rispetto al blocco totale, alla cancellazione di una intera stagione piovuta dall’alto senza ascoltare il parere dei Club.

Il peso di una simile decisione si abbatte pesantemente sulla pallavolo di vertice che da anni contribuisce in modo sostanziale ai successi e al valore della Federazione Italiana Pallavolo.

Da questa scelta univoca non possiamo che dissociarci fermamente, lasciando la Presidenza delle Leghe.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto LPS/Roberto Bartomeoli

1 Commento

  1. Nany74

    9 Aprile 2020 at 18:01

    Che la decisione vada contro quello che era una auspicio dei nostri presidenti di Lega, quello ok, ma che abbia un senso la dimissione di Fabris e Mosna forse anche no. Non tanto per il fatto che non condivida le idee o la modalità, quanto perchè, alla ipotetica riapertura (pur senza playoff o scudetti vari), ci sarà bisogno di ogni cervello disponibile per cercare di non far naufragare tutto lo sforzo profuso in questi anni e, a mio giudizio, sia Fabris che Mosna potevano dare il loro contributo, se non altro per continuità di lavoro rispetto ad oggi. Da questo punto di vista non approvo un gesto così plateale. Se poi pensiamo che si potevano giocare dei playoff “falsati” da rose modificate, senza stranieri ecc, forse forse lo stop totale non è proprio una bestemmia. Certo, stare fermi 8 mesi non gioverà a nessuno, ma se serve per la salute di tutti, allora si farà. Spero che i nostri presidenti ci ripensino, magari chiedendo l’opportunità di organizzare tornei di qualche genere durante l’estate, così da tenere un po’ di ritmo e magari onorare qualche contratto di sponsorizzazione e visibilità…

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