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Si potrà andare al mare in estate? Misure di sicurezza, scenari e come si stanno attrezzando gli stabilimenti balneari

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L’Italia sta facendo i conti con l’emergenza coronavirus da più di un mese, il nostro Paese è in zona rossa e al momento sono aperti soltanto negozi e attività che garantiscono beni o servizi essenziali. I cittadini possono uscire di casa soltanto per motivi di lavoro, ragioni di salute o casi di stringente necessità. Intanto la primavera è iniziata, le giornate si sono allungate, il clima è mite, il sole splende in cielo, le temperature sono gradevoli e tanti italiani stanno già pensando alle possibili vacanze estive. Covid-19 ha messo in crisi tutti quanti, è difficile anche pensare in maniera leggera al tradizionale relax di cui molti lavoratori potranno usufruire tra giugno e settembre, la crisi economica si sta già facendo sentire ma ormai la domanda è comune: si potrà andare al mare in estate?

SI POTRÀ ANDARE AL MARE IN ESTATE? TRA MISURE DI SICUREZZA, METRI DI DISTANZA E MASCHERINE

Stiamo parlando delle vacanze predilette dagli italiani, ovvero quelle in località balneare viste le migliaia di chilometri costieri di cui può godere il Bel Paese. Si potrà andare in spiaggia e nuotare liberamente in acqua? Molto dipenderà da come si evolverà la curva epidemica, da quando il numero di contagi e di morti calerà bruscamente. Si potrebbe anche andare in vacanza al mare ma non sarà come siamo stati abituati perché sicuramente bisognerà rispettare delle stringenti norme di sicurezza.

La distanza di sicurezza tra gli ombrelloni e tra le persone (due metri come la proposta per bar e ristoranti?) sarà quasi sicuramente un obbligo, da valutare anche l’ipotesi dell’utilizzo di mascherine e guanti anche se in spiaggia sembra davvero difficile farle rispettare, poi bisognerà lavare costantemente le mani e rispettare tutte le norme d’igiene che ormai abbiamo imparato a memoria. A parlarme è stato Massimo Clementi, Professore Ordinario del San Raffaele di Milano, a La Stampa. Per i gestori delle attività al chiuso, sarà fondamentale il ricambio dell’aria, anche perché la respirazione prolungata in questi casi può portare a una contaminazione dell’ambiente.

Potrebbero essere limitate feste, happy hour, balli di gruppo e attività che prevedono un assembramento. Da capire anche come verrà gestito l’ingresso in acqua, probabilmente la pratica più difficile da controllare.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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