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Nuoto
Simona Quadarella, nuoto: “Voglio vincere. Olimpiadi prioritarie, spero si svolgano prima dei Mondiali”
Gareggiare e divertirsi a nuotare: sono queste tra le cose che ama maggiormente Simona Quadarella. La campionessa del mondo dei 1500 stile libero a Gwangju (Corea del Sud), argento negli 800 sl e tre volte oro negli Europei 2018 a Glasgow in vasca lunga (400, 800 e 1500 sl), ha dovuto fare i conti con la diffusione del Covid-19. Il famigerato Coronavirus ha cambiato il quadro della situazione e lei, che attendeva le Olimpiadi di Tokyo 2020, dovrà avere pazienza. Un periodo di pausa forzato che la classe ’98 del Bel Paese sta vivendo come tutti in casa, sperando che nel più breve tempo possibile la “tempesta perfetta” passi e si possa tornare a una parvenza di normalità.
Simona, nel suo essere iperattiva, si è dovuta adattare a un contesto mutato drasticamente in brevissimo tempo, ma comunque ha trovato altro per occupare il tempo: dall’allenamento a secco allo studio. Lei, studentessa di Scienze della Comunicazione, non ha solo il target olimpico da centrare, con il desiderio di avere la stessa resa in acqua e potersi fregiare di un altro titolo importante. Di questo e di altro Quadarella ha parlato nell’intervista concessa OA Sport.
Simona, siamo in un momento molto particolare della nostra vita. Il Covid-19 inevitabilmente ha scombinato i piani. Che cosa prova una ragazza di 21 anni come te a rimanere confinata tra le mura di casa?
“E’ un po’ strano perché io sono abituata a stare sempre fuori casa. Sono una persona molto attiva e non nego che rimanere confinata nel contesto domestico non è semplice. La mia applicazione nel nuoto è totale, ma comunque ho la necessità di non rimanere mai ferma anche per un mio approccio mentale. Per questo mi sento come un leone in gabbia“.
Un leone in gabbia o, per meglio dire, una leonessa in gabbia che quindi cosa fa per trascorrere il tempo e non lasciarsi travolgere dalla tristezza della situazione?
“Mi alleno facendo esercizi a secco, poi ho ricominciato a studiare e provo a dare qualche esame in questo periodo, sperando di poterli sostenere viste le difficoltà che conosciamo. Studio Scienze della Comunicazione e vorrei approfittarne per centrare qualche obiettivo non solo in acqua“.
Tornando alla piscina, ora come ora gli allenamenti non sono permessi anche agli atleti professionisti. Come è noto, infatti, nel nuovo decreto del Governo fino al 13 aprile c’è un blocco totale dell’attività sportiva. Un contesto che, prima di questa decisione, era stato un po’ particolare, con alcuni atleti che potevano allenarsi e altri no per via della disponibilità di certi impianti. Credi che questa presa di posizione dovesse esserci prima?
“Sì credo che forse sarebbe stato corretto farlo prima perché non tutti hanno avuto le stesse opportunità. La preparazione chiaramente non poteva essere la medesima. In questo senso, il rinvio dei Giochi, oltre che per un discorso di sicurezza relativo alla salute, lo condivido perché chiaramente non saremmo stati tutti allo stesso livello proprio per le oggettive difficoltà in questa preparazione“.
Difficoltà che rimangono perché, allo stato attuale delle cose, non ci sono obiettivi. Certo, le Olimpiadi sono state rinviate al 2021 (23 luglio-8 agosto), ma sul resto degli eventi c’è tanta incertezza. Come si riesce a gestire un momento in cui i traguardi non sono ben chiari?
“E’ complicato ritrovare l’obiettivo, non ci sono dubbi. In questo momento lo vedo un po’ offuscato perché ovviamente è tutto proiettato all’anno prossimo. In questo momento è come se stessi in una specie di ‘vacanza domestica’. Sono comunque consapevole che, quando tutto finirà, tornerò in acqua e riprenderò ad allenarmi come al solito con il target che avevo in testa, per centrarlo poi nel 2021. Questo rinvio l’ho preso un po’ come un’opportunità per avere un anno in più e quindi poter continuare a migliorare, maturando sotto tutti i punti di vista”.
Non si vuol fare l’uccello del malaugurio ma, come hai detto tu stessa, un anno in più è un’occasione anche per altre nuotatrici e quindi non temi che vi possano essere ulteriori rivali più di quelle che ti aspetti?
“Sì questo è vero, ma non è una cosa che mi spaventa. Io sono solita guardare a me stessa e ai miei allenamenti. Non ho mai lavorato pensando di battere qualcuno nello specifico. Il mio approccio è sempre quello di migliorare me stessa e di alzare l’asticella, come si suol dire. Grazie a questo approccio ho ottenuto grandi risultati e quindi non ho ragioni di preoccuparmi di nuove avversarie, che potranno anche esserci sul blocchetto di partenza”.
Sempre in tema di aspetti agonistici, si sta discutendo internamente alla FINA sulle date dei prossimi Mondiali 2021 che si terranno Fukuoka. Vi potrebbe essere dunque una contemporaneità tra la rassegna iridata e quella olimpica nello stesso anno. Tu come giudichi questa eventualità?
“Una premessa è d’obbligo: a seconda della decisione che prenderanno, noi ci muoveremo. Per quanto mi riguarda, la cosa migliore sarebbe fare prima le Olimpiadi e poi i Mondiali, anche perché per noi i Giochi saranno la priorità su tutto. Non saprei, ora come ora, quali potrebbero essere le date per l’altra competizione ma, se devo scegliere, io appunto darei priorità alle Olimpiadi“.
Pensando a quel che è stato, i Mondiali a Gwangju sono stati per te estremamente importanti, visti i risultati che hai ottenuto (un oro nei 1500 sl e un argento negli 800 sl). In quel contesto, più che il successo in solitaria delle trenta vasche, che cosa ti ha lasciato quel secondo posto e lo spalla a spalla emozionante con la fuoriclasse americana Katie Ledecky? Più l’amarezza per aver perso un’occasione o maggiore la motivazione per rifarsi?
“A caldo è chiaro che c’era un pizzico di amarezza perché l’oro lo avevo assaporato, anche se devo dire che un po’ me l’aspettavo che avrebbe chiuso forte. Credo comunque che sia stata una bella esperienza e forse mi ha dato ancor più motivazioni in vista delle Olimpiadi. Come ho detto prima, io non nuoto per battere Ledecky o le altre. Io gareggio per vincere, mi interessa poco se ci sia l’americana o, ad esempio, la tedesca Sarah Köhler. Ho sempre impostato tutto il mio percorso su una maturazione che mi potesse consentire costantemente di essere sempre più competitiva e sono fermamente convinta di farlo anche ai Giochi“.
A completamento, che Olimpiadi dovranno essere per Simona Quadarella: del riscatto per una qualificazione mancata nel 2016 oppure all’insegna del godersi quel che arriva, cercando di divertirsi in acqua?
“Per me valgono entrambe le cose. Saranno sicuramente quelle del riscatto perché non essere stata a Rio quattro anni fa fu una grande delusione e quindi poter essere al via in questa competizione è una soddisfazione notevole. Tuttavia, una volta lì, cercherò di godermi al massimo quello che farò proprio per dare il meglio nell’occasione che conta. So già che sarà un’esperienza che mi rimarrà nel cuore e quindi andrò lì per centrare l’obiettivo, ma anche per divertirmi a gareggiare“.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse