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Tennis, Elisabetta Cocciaretto e un settore femminile azzurro che sta risalendo a piccoli passi
Che il momento del tennis femminile italiano non sia dei migliori è cosa nota: dopo l’addio di Flavia Pennetta, Francesca Schiavone e Roberta Vinci, i tanti problemi di Sara Errani e il 2019 complicato da un infortunio al polso di Camila Giorgi, la situazione vede proprio la marchigiana nel ruolo di numero 1 d’Italia, al numero 89 della classifica. Rimarrà in questa posizione fino a quando il tennis resterà fermo, con annesso congelamento del ranking WTA: una situazione che per certi versi nemmeno l’aiuta, perché proprio nella prima parte di 2020 avrebbe potuto guadagnare i punti non ottenuti nell’anno precedente stando ferma.
Si stanno però facendo strada diverse buone giocatrici, alcune delle quali con un ottimo futuro davanti. La luce principale, ad oggi, è quella di Elisabetta Cocciaretto, che nonostante sia la numero 5 d’Italia, al numero 157 delle graduatoria mondiale, ha diversi riflettori puntati addosso, e anche in maniera giusta, vista la grandissima crescita nella seconda metà di 2019, l’ottimo match contro la tedesca Angelique Kerber agli Australian Open (con annesse qualificazioni superate di gran personalità) e le certezze dimostrate in Fed Cup nel concentramento che ha portato verso il playoff contro la Romania, attualmente rinviato a data impossibile da determinare. Tra le persone che ne hanno in qualche modo “protetto” la scalata, c’è anche quella Sara Errani con cui ha condiviso una parte del percorso agonistico nella scorsa stagione: una delle due finali consecutive vinte, ad Asuncion (Paraguay), l’ha vinta proprio contro la bolognese, in un ambiente che le ha peraltro entrambe supportate in grande misura.
Intorno a Cocciaretto c’è un buon numero di giocatrici che sta andando verso la fase centrale della carriera, o la sta già percorrendo, e che può ancora crescere. Jasmine Paolini, per qualche settimana numero 1 azzurra, è al numero 95 del mondo e sta lentamente, ma inesorabilmente, abituandosi a giocare sul circuito maggiore, anche se il 2020 non era partito benissimo con cinque sconfitte presto, di cui quattro al primo turno. Nel finale di 2019 aveva ottenuto interessanti vittorie contro le cinesi Saisai Zheng e Shuai Peng, l’una avvezza a questi palcoscenici da tempo, l’altra in continua ricerca di un ritorno ad alti livelli dopo tanti tra infortuni e momenti sfortunati.
Ci sono poi le diverse parabole delle giocatrici comprese tra la posizione numero 151 e la numero 200 del ranking. Giulia Gatto-Monticone (151) si era cimentata con alterne fortune in molte qualificazioni WTA, battendo più di una volta giocatrici con ranking migliore, mentre per Martina Trevisan (153) il meglio è arrivato agli Australian Open, con le qualificazioni superate. La sua enorme sfortuna: trovare al primo turno, giocando peraltro bene, l’americana Sofia Kenin. Cioè proprio colei che ha vinto il torneo. Per quel che riguarda Sara Errani, invece, il 2020 era iniziato sotto delle prospettive più che buone, con un bel piglio dopo un 2019 spesso difficile. Qualificazioni superate e secondo turno raggiunto ad Acapulco, quella stessa Acapulco che l’ha vista protagonista con vittoria del torneo nel 2012 e 2013 (quando la superficie era la terra rossa e non il cemento). Poi, lo stop. L’inizio dell’anno non aveva invece sorriso a Martina Di Giuseppe, con una sola vittoria contro la statunitense Whitney Osuigwe, peraltro una delle più quotate in termini di possibile rampa di lancio verso grandi traguardi futuri.
Si aspetta poi il futuro: quello che potrebbero essere Melania Delai e Lisa Pigato, protagoniste fino ad oggi soprattutto nel circuito junior, ma che si stanno cercando di fare largo anche nel circuito maggiore. In particolare, Pigato è al momento la sesta miglior giocatrice del mondo che abbia 16 o meno anni (ne compirà 17 il prossimo 21 giugno), in una classifica che, in questo senso, vede Coco Gauff come dominatrice (ma non è l’americana che va presa come riferimento, essendo un’eccezione completa a qualsiasi regola). Per quanto riguarda invece Delai, oggi è numero 858 in singolare, ma non è irrealistico vederla tra le maggiori punte del futuro azzurro. Tutto questo, sperando anche in altre belle novità dal mondo junior e, magari, in qualche ritorno di fiamma.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse