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Tennis, Rafael Nadal e lo stop per il Covid-19 che complica la rincorsa al record di Slam di Roger Federer

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Roger Federer 20, Rafael Nadal 19, Novak Djokovic 17. Gli appassionati di tennis sanno bene a cosa si riferiscono questi numeri: sono i titoli del Grande Slam conquistati dai Big Three, i campionissimi che dominano la scena da più di un decennio. Se da un lato Federer può ancora vantare il record assoluto, dall’altro va sottolineata la pressione altissima di Nadal, che è ormai a un passo dal raggiungerlo e avrebbe avuto il colpo in canna tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, periodo in cui originariamente si sarebbe dovuto disputare il Roland Garros. La pandemia di Covid-19 ha però cambiato completamente le carte in tavola, costringendo il tennis a una sosta inattesa di cui, ad oggi, è impossibile definire la durata.

Dando una rapida occhiata al palmarès di Rafael Nadal, è facilissimo intuire la superficie preferita del mancino di Manacor. Infatti, ben 12 dei 19 titoli Slam sopracitati sono riconducibili alla terra rossa francese, dove lo spagnolo si è imposto per la prima volta nel lontano 2005 e da lì in avanti ha instaurato una vera e propria dittatura, mancando il successo solamente in tre edizioni delle ultime quindici disputate. Numeri impressionanti, che però non vanno di pari passo con le apparizioni agli altri Major, nei quali Nadal ha raccolto soltanto le “briciole”: decisamente meglio agli US Open, dove ha trionfato 4 volte ed è il campione in carica, rispetto a Wimbledon (due vittorie, nel 2008 e nel 2010) e agli Australian Open (un solo sigillo, nel 2009).

La sosta per la pandemia di coronavirus ha provocato lo slittamento dell’amato Roland Garros, che gli organizzatori sono stati lesti (e furbi) a ricollocare immediatamente nel periodo di tempo che va dal 20 settembre al 4 ottobre, a ridosso degli US Open. In realtà, però, al di là delle polemiche scatenate dalla decisione del Major parigino, non vi è alcuna certezza che per quella data si potrà ricominciare a giocare ed è seriamente a rischio l’intera stagione tennistica. Se da un lato Federer è indubbiamente il giocatore che, per questioni anagrafiche, sarebbe il più penalizzato dalla perdita di un anno, dall’altro non va sottovalutato il potenziale impatto, tanto fisico quanto mentale, che i tanti mesi di inattività potrebbero avere su un tennista come Nadal, che ha sempre fatto dell’aspetto atletico un proprio importante punto di forza. Un rischio ovviamente correlato all’età del maiorchino, che quando si riprenderà a giocare avrà già spento 34 candeline.

A inserirsi come terzo incomodo in questo splendido duello è Novak Djokovic, che al momento guarda i suoi rivali dal basso verso l’alto ma, per ragioni anagrafiche e per la capacità di vincere su tutte le superfici, appare il favorito numero uno per appropriarsi di questo sentitissimo record. Al momento il Covid-19 ha fermato tutto e ha rinviato ogni tipo di discorso alla seconda parte dell’anno: la quiete prima della tempesta.

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