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Tennis, tra ipotesi di ripresa e la paura dei giocatori. Fognini: “Non so se me la sentirò di andare in Asia”

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Fabio Fognini sta passando questo periodo di sosta forzata a casa con la sua famiglia. Molto attivo sui social dove spesso si mostra allegro, sorridente in compagnia della moglie Flavia Pennetta. Il mondo del tennis sta facendo i conti con l’emergenza coronavirus e allo stato attuale è impossibile pronosticare quando si tornerà in campo.

Il tennista di Arma di Taggia ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale ha raccontato il suo punto di vista sull’attuale situazione mondiale. Fognini vorrebbe che la stagione non riprendesse: “In questo momento faccio fatica a immaginare la ripresa. Sono sincero: mi dispiace perché sono tornei grandi e danno tanti punti, ma non so se in Asia tornerò più. Già all’Olimpiade di Tokyo quest’anno non sarei andato. La mia paura più grande non è prendere il virus, ma trasmetterlo. Non sono più solo. Sono papà e marito“.

Spazio, poi, alla famiglia e alla moglie Flavia Pennetta e a come sta passando questo periodo di quarantena: “Così, in famiglia, mai. I primi giorni sono stati duri: io e Flavia eravamo tesi, preoccupati. Poi sono entrato nel meccanismo: lei allatta la bimba, io gioco con Federico, ogni tanto passo l’aspirapolvere. E ci siamo sciolti“.

Fabio Fognini compirà 33 anni il prossimo 24 maggio, ma per il momento nella sua mente non c’è l’ipotesi del ritiro: “Vorrei smettere quando sono ancora competitivo, alle mie condizioni. Non mi vedo da numero 80-90 del mondo a remare nei challenger per risalire la classifica. Sono n.11 del ranking, è vero che ho qualche acciacco però vorrei ancora togliermi qualche sfizio: un altro Master 1000, magari Roma, se poi è uno Slam meglio“.

A proposito degli Internazionali d’Italia, il presidente della Federtennis ha annunciato che il torneo sarà recuperato. Nelle prossime settimane sarà stabilita la ricollocazione. Laddove si dovesse disputare a ottobre la sede prescelta sarà Roma, nel caso in cui si dovesse giocare tra fine novembre e dicembre, il torneo sarà spostato al coperto tra Milano e Torino:”Capisco il presidente e le priorità della federazione -spiega Fognini – ma da tennista italiano per me gli Internazionali sono solo al Foro Italico. Poi, pur di farli, va bene tutto: Milano, Torino, Cagliari, Timbuctù. Ma gli devi cambiare nome“.

Per quanto concerne la possibilità di riprendere a giocare, Fabio Fognini ha un’idea molto chiara: “Ho sentito Djokovic, Dimitrov, Lopez e Federer, che è in Svizzera bello tranquillo. Io ho una mia idea: nel 2020 non si gioca più. Come fa un direttore di torneo a prendersi la responsabilità della salute di giocatori, staff, media, spettatori? Ne parlavo ieri in chat con Perin, Criscito e Viviano, i miei amici calciatori. Va bene il discorso economico, ma io finché non sono sicuro al 110% non mi muovo. Perderò punti e soldi? Pazienza“.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: LaPresse

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