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Precisione
Tiro a volo, servono ricambi nel trap maschile. I giovani italiani su cui investire verso Parigi 2024 e Los Angeles 2028
Mentre la stagione 2020 del tiro a volo si è di fatto conclusa con larghissimo anticipo mandando agli archivi soltanto qualche gara a gennaio e la disputa della tappa di Coppa del Mondo tenutasi a Cipro, il pensiero di tutti si sposta a 2021 quando sarà la volta prima di tornare in pedana e poi di vivere fra luglio e agosto l’appuntamento clou del “quadriennio”: i Giochi Olimpici di Tokyo.
Le Olimpiadi sono un punto d’arrivo, ma anche un trampolino di lancio per inaugurare l’inizio di una nuova era che guardi al futuro, ragione per la quale spesso dopo le kermesse a Cinque Cerchi avvengono grandi ristrutturazioni nelle formazioni di tante nazionali, anche se nel tiro – sport longevo come pochi a livello planetario – questo è un po’ meno frequente.
In ottica azzurra però dopo la rassegna nipponica, si guarderà sicuramente a un florido serbatoio giovanile pensando a Parigi 2024 e anche – perché no – a Los Angeles 2028, a patto che tutti i contest attuali vengano conservati nel programma olimpico. Andiamo quindi a scoprire quali potrebbero essere i nomi dei prospetti più interessanti da inserire nei comparti di trap e skeet.
TRAP
Maschile
Di tutte e quattro le sezioni è forse quello che potrebbe aver bisogno di qualche nuovo ingresso. I nomi di Lorenzo Ferrari, Edoardo Antonioli e Matteo Marongiu, che hanno partecipato all’ultimo Campionato del Mondo di categoria, sono tutti e tre spendibili. Ferrari (1999) ha dimostrato negli ultimi dodici mesi di essere leggermente più in palla ma di contro Marongiu (1999) è quello che ha dimostrato nel triennio andato in archivio una costanza importante. Antonioli invece, classe 2002, andrà lasciato ancora un po’ crescere prima di capire di che diamante si parla, ma le premesse sono più che buone.
Femminile
Jessica Rossi e Silvana Stanco appaiono in questo momento come pedine intoccabili, vista l’età di entrambe e una carriera che ha già regalato eccellenti risultati ma che potrebbe offrirne degli altri. Dietro di loro però si apre uno spiraglio: Gaia Ragazzini (2001) e Sofia Littame (2002) nelle occasioni in cui sono state chiamate in causa nelle gare internazionali di carattere giovanile hanno fatto vedere di reggere bene la pressione andando a togliersi ottime soddisfazioni soprattutto nel circuito di Coppa del Mondo juniores e non è detto che a breve per loro non possa arrivare, magari a rotazione, una chiamata premio al piano superiore.
SKEET
Maschile
Gabriele Rossetti, Tammaro Cassandro, Luigi Lodde, Riccardo Filippelli: qui per i giovani c’è tanto da imparare, ma anche un sacco di “pane duro” da mangiare. Entrare in nazionale sarà dura per i pur bravi bravi Andrea Lappucci (2000), Andrea Galardini (2002) e Cristian Ghilli (2002), i quali si sono piazzati tutti e tre nella top8 agli ultimi Mondiali di Lonato del Garda. Ancora un po’ di esperienza e gavetta in una categoria adatta alla loro età e poi vi sarà il tentativo di approdare fra i senior, ma nel modo giusto e con un percorso di crescita idoneo. Attenzione però, perchè prima di questo trio potrebbe toccare a Elia Sdruccioli (1998) assaggiare le condizioni di una pedana con i grandi della disciplina.
Skeet Femminile
Anche qui la musica non cambia: Diana Bacosi, Chiara Cainero, Simona Scocchetti, Chiara Di Marziantonio. Un quartetto che al momento presidia tutti gli slot della specialità. Di tutti e quattro, forse, questo è il reparto che ha meno “ricambi pronti” se facessimo uno screening istantaneo della situazione: solo Giada Longhi (2001) infatti ha colto un risultato di rilievo nel suo percorso.
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michele.cassano@oasport.it
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Foto: FITAV