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Tour de France 2020 a porte chiuse? L’affondo del Ministro dello Sport transalpino: “Se non si corresse non sarebbe la fine del mondo”

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Il Tour de France si dovrebbe disputare dal 29 agosto al 20 settembre ma il condizionale è d’obbligo visto che tutto il mondo sta facendo i conti con una terribile pandemia. La situazione sembra essere in via di miglioramento ma l’emergenza sanitaria è ancora palpabile e tutti i Paesi sono alle prese con questa complicata situazione che ha fermato lo sport a inizio marzo. La speranza è che la Grande Boucle possa andare regolarmente in scena nelle nuove date fissate ufficialmente dall’UCI, la corsa a tappe più prestigiosa del calendario internazionale è stata rinviata di un paio di mesi proprio per avere la certezza che si potesse disputare anche con la presenza del pubblico sulle strade.

Gli organizzatori di ASO avevano sempre escluso le porte chiuse proprio perché snaturavano l’evento, da sempre una vera e propria festa per tutto il popolo transalpino e per gli amanti del ciclismo. Il Tour de France continua comunque a fare discutere e le parole di Roxana Maracineanu, Ministro dello Sport francese, hanno creato parecchio scompiglio: “Non è nostro compito definire il calendario dello sport, ma lo sport non ha la priorità assoluta nella nostra società. Gli eventi che si potranno svolgere dovranno essere a porte chiuse o con delle restrizioni evidenti“. Poi la pesantissima stoccata: “Se il Tour non si facesse non sarebbe la fine del mondo“.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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