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Aston Martin Valkyrie, la belva per il FIA Hypercar
Mentre il mondo del motorsport aspetta che le gare della stagione 2020 possano finalmente cominciare, il WEC si sta preparando per il corso delineato dal nuovo regolamento FIA Hypercar: quest’ultimo prenderà il posto della attuale classe regina delle gare di durata – la LMP1 – e che, un po’ come accaduto negli anni ’90 con il vecchio FIA GT, avrà forti ripercussioni anche sulla produzione di serie. Mentre infatti le LMP1, analogamente alle vecchie Gruppo C, sono dei prototipi costruiti esclusivamente per correre il WEC, le future Hypercar che si sfideranno in pista (Le Mans compresa) avranno una controparte regolarmente omologata per l’utilizzo stradale, seguendo così lo stesso processo che negli anni ’90 portò a bolidi del calibro della Mercedes CLK GT-R o della Dauer 962. Analogamente a quanto accaduto negli anni ’90, la speranza degli organizzatori è quella di ritrovare l’interesse delle case (fra le quali si parla di Ferrari) a partecipare a questo campionato, sviluppando auto la cui tecnologia possa essere poi trasferibile sulla produzione in serie.
Per mettere quindi “le mani avanti” e iniziare a prepararsi a questa nuova era di corse di durata, diversi costruttori hanno iniziato a lavorare sulle auto stradali da cui deriveranno quelle da corsa: fra i vari produttori di hypercar quelli più avanti sono Mercedes, con la potentissima AMG One dotata di una power unit del tutto analoga a quella che domina la Formula 1, e Aston Martin con la Valkyrie. Proprio la hypercar della casa di Gaydon rappresenta una delle auto più interessanti attualmente in fase i sviluppo, sia dal punto di vista del design che per quanto riguarda le finezze tecniche che la contraddistinguono.
Aston Martin, dopo aver dominato il Campionato Mondiale Sportprototipi vincendo due edizioni (quella del 1987 e quella del 1991) con i suoi fragorosi V12 aspirati prima e con un V8 Ford da Formula 1 poi, si prepara per tornare in grande stile alle gare di durata, mettendo a punto una macchina da far letteralmente strabuzzare gli occhi. Condizionata nel suo design (ad opera di Adrian Newey) dai dettami dell’aerodinamica e dalle necessità del cronometro, la Valkyrie nasconde sotto pelle una meccanica eccezionale: al suo retrotreno trova posto un possente V12 aspirato da 6,5 litri sviluppato dalla Cosworth accoppiato ad un complesso sistema ibrido sviluppato in collaborazione con la croata Rimac. Il powertrain sarà quindi capace di generare una potenza complessiva di circa 1.160 CV. Quest’ultimo dato, accoppiato ad un’auto che peserà circa 1000 kg per un rapporto peso: potenza di circa 1, permetterà all’auto di passare da 0 a 320 km/h in 10 secondi, accompagnando questa prestazione da un latrato come non se ne sentono da parecchio tempo nel mondo delle corse.
Proseguendo quindi la tradizione Aston Martin che vuole che le sue auto si chiamino con nomi che iniziano con la lettera “V”, la Valkyrie sarà la punta di diamante di una gamma di vetture esclusive ed eleganti come poche altre al mondo. Accanto a lei troverà posto anche la Aston Martin Valhalla, seconda Hypercar della casa di Gaydon ma meno estrema rispetto alla Valkyrie e maggiormente indicata per un utilizzo stradale. Nella Valhalla si potrà infatti contare su un abitacolo più confortevole (con tanto di un piccolo bagagliaio) e nelle sue linee si può ritrovare tutta l’eleganza che da sempre contraddistingue il marchio Aston Martin, un’eleganza, che va a braccetto con la figura di James Bond e con gli ambienti nei quali si svolgono i film che lo vedono protagonista. Dalla DB5 alla Valhalla che a quanto pare verrà utilizzata nel prossimo “no time to die”, la famosa spia di Sua Maestà è un personaggio legato fortemente alla casa di Gaydon: nella sua lunga carriera Bond ha infatti sempre sfruttato l’eleganza delle Aston Martin per fare bella figura davanti ad alcuni fra i casinò più prestigiosi al mondo, luogo che è suo uso e costume frequentare fin dalle sue prime apparizioni
Mentre quindi il mondo dell’auto non sa bene come uscirà dalla crisi che lo sta attanagliando da anni e che è stata aggravata dalla confusione degli ultimi mesi e mentre il motorsport non sa come e nemmeno quando ripartirà, Aston Martin continua a far sognare migliaia di appassionati, sperimentando come poche altre case al mondo e mettendo a punto auto come non se ne vedono da anni. A questo punto non rimane che sperare che la tabella di marcia del campionato Fia Hypercar non subisca grosse variazioni e che anche gli altri costruttori trovino i fondi e il coraggio per sviluppare delle degne nemiche per la Aston Valkyrie.