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Atletica, i record del mondo: il 18,29 m di Jonathan Edwards nel salto triplo a Goteborg 1995. La perfezione stilistica

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La giornata perfetta di Jonathan Edwards è il 7 agosto 1995. Nuvole nere si stagliano sul sul cielo di Goteborg dove sono in corso i Mondiali di atletica. Figlio di un pastore anglicano dell’ala evangelica della Chiesa anglicana, nei primi anni di carriera seguiva l’insegnamento che nel giorno di domenica è vietato ogni forma di lavoro, e quindi anche l’attività sportiva professionale. Una situazione che, in passato, aveva ispirato il film Momenti di Gloria legato alla storia di Eric Liddell.

Dal 1993, dopo lunga riflessione e dibattito anche con il genitore, Edwards decise che era lecito gareggiare anche di domenica. A Stoccarda, conquistata la qualificazione di domenica, il saltatore si aggiudicò la medaglia di bronzo iridata. Era lunedì, invece, il 7 agosto 1995. Edwards aveva già accarezzato l’impresa di essere il primo uomo a superare i 18 metri nel salto triplo. In Coppa Europa, al termine di un salto infinito, atterrò a 18.43 ma il sogno si spense quando l’anemometro indicò 2.4 di vento a favore.

Ai Mondiali svedesi Edwards era il grande favorito, forte del record del mondo strappato per un centimetro allo statunitense Willie Banks venti giorni prima a Salamanca con 17.98 e arrivò nello stato di forma migliore possibile. Le sue caviglie elastiche gli permisero di arrivare per due volte laddove mai nessuno sarebbe più riuscito ad arrivare nei 25 anni successivi. Al primo tentativo Edwards, con 1.3 di vento a favore a favore, stacca vicinissimo alla fettuccia e non atterra prima dei 18.16 metri. Lo stadio esplode, così come il sempre sorridente britannico dal capello già leggermente brizzolato, destinato a diventare col tempo completamente bianco.

Jonathan Edwards sa che quella è la sua giornata perfetta e si ripete con un incredibile 18.29 che resiste ancora oggi a 25 anni di distanza. Nessuno è riuscito più ad avvicinarlo, tranne lo statunitense Kenny Harrison che, un anno dopo, lo avrebbe battuto sulla pedana di Atlanta ai Giochi Olimpici con 18.09, contro i 17.88 del britannico che si sarebbe rifatto quattro anni dopo a Sydney, suggellando una carriera fantastica con il titolo a Cinque Cerchi.

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