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Atletica, i record del mondo: il 46″78 di Kevin Young nei 400 hs, un primato che resiste da Barcellona 1992 – VIDEO

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5 agosto 1992, stadio olimpico del Montjuic. Va in scena una delle gare più attese di un programma di Barcellona 1992 olimpico sontuoso per ciò che riguarda l’atletica. Giochi dal tasso tecnico elevatissimo nei quali spicca la gara dei 400 ostacoli, per la prima volta senza il dominatore degli ultimi 15 anni della specialità, Edwin Moses. E’ un altro statunitense a trovare la giornata perfetta con un record mondiale che dura fino ai giorni nostri 28 anni): Kevin Young che arriva a Barcellona da favorito avendo battuto per ben tre volte in stagione Samuel Matete dello Zambia, altro atleta da battere a Barcellona.

Al via della finale dei 400 ostacoli ci sono il britannico Akabusi, i francesi Diagana, che sarà campione mondiale in futuro, e Caristan, lo svedese Wallenlind, il giamaicano Graham, Young, l’ucraino Tverdokhleb, e l’altro statunitense Patrick. Niente finale per Matete, squalificato in semifinale.

Young parte fortissimo e riesce, dall’alto dei suoi 193 centimetri a tenere un ritmo indiavolato fin dai primi metri di gara, impostando la cadenza sui 12 passi tra un ostacolo e l’altro (Moses ne faceva 13) ma in semifinale aveva toccato anche gli undici passi tra il quinto e il sesto ostacolo. Il dominio è assoluto fino ai 300 metri e, quando tutti si aspettano un calo dello statunitense, Young stupisce tutti continuando con il suo passo inarrestabile nonostante un passaggio tutt’altro perfetto all’ultimo ostacolo toccato con la coscia. Young continua a spingere fino in fondo e chiude con uno stratosferico 46″89 (che al rientro al villaggio olimpico esporrà con quattro fogli di carta enormi fuori dalla finestra del suo appartamento).

Primo e unico uomo, finora a correre i 400 ostacoli sotto i 47 secondi, Young cancella dal libro dei record Edwin Moses che nel 1983 aveva fatto segnare il tempo di 47″02 e porta a casa una medaglia d’oro sfavillante al termine della giornata perfetta della sua carriera. “Mi sembrava di andare fortissimo ma quando ho visto Kevin così avanti ho pensato che stesse volando” commenterà a fine gara Kriss Akabusi che chiuderà al terzo posto alle spalle anche del giamaicano Graham.

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