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Calcio
Calcio, 350 tifoserie si oppongono alla ripresa del campionato: “L’obiettivo principale è la salute pubblica”
Riprende il campionato di Serie A? La risposta dei tifosi è molto chiara: “Non c’è calcio senza i tifosi. E non può essere solo un’industria, con le società tenute in scacco dalle pay-tv. Business e interessi personali porteranno alla morte del calcio”. Questo il messaggio chiaro e inequivocabile, contro la riapertura delle stagioni sportive, divulgato attraverso un comunicato che porta le firme di ben 350 tifoserie europee. Nella maggior parte dei casi si parla di gruppi organizzati calcistici, ma nel comunicato hanno voce in capitolo anche le idee di alcuni gruppi di supporters di basket (Cantù e Bologna, le più importanti) e di hockey (Milano).
“Tutta l’Europa affronta una crisi senza precedenti, in questo momento l’obiettivo principale è la salute pubblica. Il campionato non deve ripartire. No al calcio senza i tifosi. Chiediamo lo stop alle competizioni finché tornare allo stadio non sarà un’abitudine priva di rischi per la salute“, le altre considerazioni della nota. Una protesta dal punto di vista etico che ha visto coinvolti i tifosi di tutte le compagini più importanti a livello nazionale e internazionale (Atalanta, Brescia, Bologna, Genoa, Juventus, Napoli, Sampdoria, Spal e Udinese in Italia), criticando aspramente il sistema economico del calcio e mettendo davanti a tutto altri aspetti. La domanda però è anche un’altra: possono tali fattori essere prioritari rispetto a uno stare fermi e quindi avere delle conseguenze sulle vite altrui, di chi attraverso questo sistema riesce ad andare avanti?
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse