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Calcio, Claudio Ranieri: “Senza tifosi le partite hanno un significato completamente diverso”

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Pochi giorni e sapremo. Il 28 maggio è la data scelta dal Governo per pronunciarsi definitivamente sul ritorno in campo dei calciatori. I segnali in questi ultimi giorni sembrerebbero suggerire che la ripresa sia possibile, ma si naviga a vista, sempre tenendo in grande considerazione l’andamento della curva epidemiologica. E’ questo il concetto espresso, in sintesi, dall’Esecutivo ed è un po’ questo che gli addetti ai lavori hanno compreso.

Le modifiche del protocollo sugli allenamenti collettivi, avallate dal Cts, hanno rappresentato uno step importante, ma è evidente che i dubbi e le perplessità su una situazione anomala come questa non mancano. Dei temi citati ha parlato, in un’intervista concessa al “The Times of India”, il tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri. L’allenatore doriano non ha nascosto le preoccupazioni relativamente allo stato di salute dei giocatori, fermi da parecchio tempo, tenuto conto anche del fatto che nella sua rosa i casi positivi non sono mancati: “Abbiamo ripreso da qualche giorno gli allenamenti e attendiamo le decisioni del Governo sulla ripresa del campionato. Le preoccupazioni sono tante, a cominciare da quelle medico-sanitarie, perché ancora nessuno conosce esattamente quali possono essere le conseguenze sugli atleti che sono risultato positivi al Coronavirus. Si procede con molta cautela, con tantissimi esami, i calciatori sono monitorati giorno dopo giorno. E, se il campionato si riprenderà, giocheremo tante partite in poco tempo, quasi sempre tre a settimana, e durante l’estate, il periodo più caldo. Non ci sono precedenti che possono aiutare, bisognerà usare molto buon senso e spirito di adattamento. Per fortuna è stata approvata la norma delle 5 sostituzioni: ero favorevole e sono sicuro che ci aiuterà. Se ripartiremo saranno gare senza pubblico e il calcio senza i tifosi non è… calcio“, ha ammesso il mister del club genovese (fonte: gazzetta.it), che ha aggiunto: “Stiamo rifacendo la preparazione, come succede quando si riparte d’estate, ma non arriviamo dalle vacanze… Cerchiamo di non far pesare sulla squadra queste oggettive diversità di comportamento, sono fiducioso, ma prudente“.

In questo contesto, la Germania ha fatto un po’ da apripista, visto che una settimana fa la Bundesliga e il campionato di seconda divisione teutonica sono ripresi. Match a porte chiuse e con tutte le misure restrittive del caso. Un modello per l’Italia? “I tifosi dovranno abituarsi, come in Germania e in altri Paesi, a vedere le partite dalla televisione. Anche per loro sarà una nuova situazione, coinvolgerà anche chi era abituato ad andare allo stadio, e questo sarà un aspetto che il calcio non potrà sottovalutare, perché è la prima volta che succede in oltre cento anni di storia“.

 

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Foto: LaPresse 

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