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Calcio, Didier Deschamps: “Si riprende solo per i soldi, quanto avviene in Bundesliga lo trovo incoerente”

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“Calcio sì, calcio no?”. In Francia e in Germania delle risposte chiare, agli opposti, sono arrivate. In Spagna, Inghilterra e in Italia si seguirà il modello tedesco? Per il territorio iberico la risposta è affermativa, mentre per i contesti inglese e italiano si deve aspettare l’ufficialità, ma l’idea è quella di ricominciare.

Il “Pallone” dunque nelle realtà continentali più importanti riprende in larga maggioranza, rispondendo a due esigenze su tutte: l’importanza economica e forse anche un po’ sociale del calcio. Uscendo delle ipocrisie e dalle demagogie di questi giorni, lo sport più famoso e diffuso del mondo è a tutti gli effetti un’industria con tanti interessi e fermarla avrebbe delle ripercussioni rilevanti anche su chi calciatore affermato non è.

La risposta data è questa, ma non tutti sono d’accordo. I gruppi organizzati dei tifosi antepongono altro, ritenendo che in una situazione di emergenza sanitaria come questa un calcio senza pubblico non abbia senso e non possa ritenersi tale. La domanda che si pongono è la seguente: “Che senso ha giocare a calcio quando in Italia si muore ancora per il Covid-19?“.

In linea con questa idea è anche il tecnico della selezione campione del mondo Didier Deschamps che, in lunga intervista concessa a Le Parisien (riportata da L’Ansa), ha espresso delle valutazioni circa il calcio in tempi di pandemia: “Le partite a porte chiuse le abbiamo già conosciute, per decisioni disciplinari, quindi con un carattere punitivo. Una partita di calcio normale si svolge senza restrizioni e consente uno scambio fra i giocatori e il pubblico. Ho guardato la Bundesliga da quando sono ripresi match in Germania. Certo, assomiglia al calcio. Ma certe immagini mi sembra molto incoerenti…Vedo giocatori che disputano un incontro con tutti gli elementi propri del calcio: in particolare contatti e scontri. E, poi, vedo in tribuna giocatori di riserva con le mascherine a due metri di distanza uno dall’altro. Sinceramente, non capisco. Sono nello stesso impianto, possono entrare in campo da un momento all’altro. In tribuna il rischio sarebbe maggiore? Che incoerenza! Non mi piace“, le parole dell’allenatore della Francia.

Deschamps, poi, specifica ancor di più come la scelta di tornare in campo dipenda esclusivamente dal potere del denaro: “Si risponde a una problematica economica. Guardate le decisioni prese in Spagna e in Inghilterra: in questi due grandi Paesi stanno pianificando la ripresa della Liga e della Premier League, ma hanno deciso di non riprendere i campionati femminili, che generano molti meno incassi. E’ tutto lì. Lo stop ai campionati in Francia è una decisione del Governo che mi sembra coerente e saggia. E bisogna accettarla“.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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