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Calcio femminile, Alia Guagni: “Nessun protocollo blando per noi rispetto agli uomini. Ci aiutino, altrimenti meglio non riprendere”

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Sono giorni di grande incertezza nel sistema calcio italiano in merito alle decisioni da prendere sulla ripresa o meno dei campionati. Il 28 maggio il Governo prenderà una decisione definitiva e alcuni segnali suggeriscono che la Serie A (calcio maschile) possa ricominciare e terminare la stagione 2019-2020, tenuto conto degli allenamenti collettivi in corso in questi ultimi giorni, dopo l’approvazione di un nuovo protocollo dal Cts.

Ma le altre categorie? La deadline del 20 agosto potrebbe consentire ai club di Serie B di attrezzarsi per riuscire a rispettare le serie di norme volte alla sicurezza, ma i tempi sono assai ristretti, mentre per la C le difficoltà non sono poche dal punto di vista economico. E per il calcio femminile? La Figc ancora non si è espressa, ma è chiaro che anche in questo caso le risorse a disposizione per l’applicazione di certe misure non sono molte.

Da questo punto di vista le ragazze si aspettano una risposta chiara e sono contrarie all’adozione di un protocollo diverso, meno stringente, per consentire al campionato di Serie A di concludersi (6 giornate al termine). E’ questa l’idea della capitana della Fiorentina (seconda in graduatoria) Alia Guagni: “Pensare a due protocolli diversi quando si parla di salute mi sembra assurdo: la salute è uguale per tutti. Se il calcio femminile non ha in questo momento la possibilità di farlo per motivi economici o per altre ragioni, bisogna aiutarlo concretamente oppure non farlo ripartire”, le parole dell’azzurra, intervistata al Tgr Rai Toscana (fonte: Ansa). ”Stiamo vivendo una situazione veramente difficile. Ci sono tanti club che per riprendere l’attività si troveranno ad avere problemi, non tutti ci riusciranno”, ha precisato la calciatrice gigliata.

Un clima di grande incertezza che non aiuta di sicuro le atlete e Guagni a questo punto spera in un cambiamento epocale: “Se il Governo e la Federazione non ci danno una mano dubito che riusciremo a far ripartire il campionato. Si sono fermati quelli dei dilettanti, il nostro però è rimasto in bilico. Chissà, forse il fatto che sia ancora sospeso come il campionato maschile mi fa sperare che magari passeremo al professionismo: è quanto io e le mie colleghe auspichiamo da tempo”.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse 

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