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Calcio, Francesco Repice: “La Serie A non può riprendere ora, un vantaggio per l’Italia il rinvio degli Europei”

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Una decisione presto arriverà. La Serie A di calcio attende di capire il proprio destino sul da farsi. L’emergenza sanitaria sta avendo delle conseguenze importanti sull’organizzazione degli eventi sportivi e il “Pallone” non fa eccezione. Nelle ultime settimane in Belgio, in Olanda e in Francia si è detto basta e le polemiche non sono mancate, relativamente al congelamento della classifica e all’assegnazione delle posizioni a tavolino. I ricorsi non si contano e si prospetta un’estate di non poche polemiche, con la questione diritti tv a bussare alle porte insistentemente.

In Italia c’è un grande un punto interrogativo e, sulla base di quanto detto dalla commissione degli esperti e dell’andamento della curva epidemiologica, si arriverà a esprimere un giudizio. Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha dichiarato piuttosto chiaramente che non sarà lui a staccare la spina e quindi questa responsabilità spetterà al Governo.

Di questa situazione così complessa si è parlato con Francesco Repice, voce autorevole delle partite dell’Italia su Radio Rai, oltre che ovviamente del campionato di Serie A e delle massime competizione europee per club, intervistato ai microfoni di OA Sport. Partendo dal tema del momento, l’idea è chiara: “Nessuno vuole terminare questo campionato e si cerca in maniera disperata di portare al termine questa stagione, con il minimo del rischio possibile. In una situazione eccezionale, servono dei provvedimenti eccezionali e bisognerà accettare dei compromessi. E’ chiaro che parliamo della terza industria del Paese e i club offrono un importante contributo in termini di tasse. Quindi, lungi da me, discorsi demagogici. In questo momento, però, la realtà ci dice che è molto pericoloso giocare, ci sono dei rischi non solo per il contagio, ma anche per i possibili infortuni di altro genere. Pensiamo ai calciatori che sono stati fermi due mesi e che quindi in tre settimane di preparazione dovrebbero tornare in campo. Chi se la prende la responsabilità?“.

E quindi, una resa con classifica a tavolino oppure un ritorno in campo in una situazione più normalizzata per terminare la stagione in un secondo momento?Io sono per una ripresa in una condizione nella quale i calciatori possano prepararsi a dovere e quindi giocare a settembre/ottobre e concludere la stagione, cambiando completamente il calendario, ovvero far sì che la stagione 2019-2020 di fatto prenda il posto della stagione 2020-2021, disputare le giornate rimanenti di campionato, le partite delle Coppe europee, potendo diluire nel tempo anche gli impegni e in maniera tale che dalla primavera del 2021 si possa pensare all’Europeo in estate. E’ chiaro che ci sono dei contratti televisivi e tantissimi interessi, ma come ho detto siamo in una situazione straordinaria e servono soluzioni straordinarie. Di ciò potrebbero avvantaggiarsene tutte le squadre per quanto dicevo prima, avendo a disposizione tutti gli effettivi, senza difficoltà di sorta. Ora come ora abbiamo ancora un contesto nel quale c’è Sportiello e forse Dybala positivi. Ma si può giocare? Ci sono delle cose che vanno oltre e, senza demagogia, c’è lo spirito per giocare quando i tifosi dell’Atalanta citano l’episodio dei mezzi militari che trasportano i feretri a Bergamo?

Siamo in una situazione di attesa e, parlando di quel che sarà, il rinvio degli Europei potrebbe essere stato un “vantaggio” per la Nazionale di Roberto Mancini: “Parlare di fortuna in questo caso direi che non è il caso, ma è chiaro che, visto il progetto di Mancini e la giovane età dei calciatori, questo posticipo favorisca. In primis perché ci sarà Nicolò Zaniolo a disposizione che, nessuno lo dice ma tutti lo pensano, è il vero crack del calcio italiano. In più il CT ha cambiato completamente la mentalità. Non si vola basso con lui in panchina, ma l’approccio è quello di vincere sempre, sfidando anche i calciatori a dare il meglio di loro stessi, vestendo una maglia così pesante. Mancini, quindi, ha fatto una rivoluzione più di quanto si creda e l’obiettivo in vista della rassegna continentale non può che essere il risultato pieno, tenendo conto anche della crescita di calciatori come il citato Zaniolo, Tonali, Castrovilli, Chiesa e Sensi“.

IL VIDEO DELL’INTERVISTA A FRANCESCO REPICE

 

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Foto: LaPresse 

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