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Calcio, Urbano Cairo: “La Serie A pare riprenda, ma tanti dubbi e perplessità…”

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Urbano Cairo calcio LaPresse

Nel giorno del suo 63° compleanno il presidente della Rcs MediaGroup Urbano Cairo spazia tra i tanti argomenti dell’attualità, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Inevitabili i quesiti relativi alla ripresa del campionato di calcio di Serie A, essendo Cairo presidente di un club prestigioso come il Torino. “In effetti, adesso sembra che si riparta. La data c’è, potrebbe essere il 13 o il 20 giugno, c’è pure il protocollo. Vediamo, dobbiamo metterci in pista. A questo punto, però, il tema vero è che adesso per i calciatori riprendere sarà molto faticoso perché, dopo tanti mesi fermi a casa, sono a rischio di infortuni. E infatti stanno andando piano, in questo momento, perché hanno paura di farsi male. La ripartenza del calcio è una cosa abbastanza complicata, anche perché il calcio è uno sport di contatto. Io ho votato come gli altri per la ripresa, ma qualche dubbio ce l’ho. Poi sono anche uno che si uniforma: se si deve giocare, si giochi. E ci prepareremo al meglio”, le parole del massimo dirigente granata (fonte: gazzetta.it).

Il manager, infatti, è convinto che la volontà di chiudere a tutti costi questa stagione possa avere dei riflessi negativi nella prossima: “E’ un altro tema molto complicato. Con le premesse attuali, noi ci dedicheremo a questo campionato fino al 20 agosto, ma poi come faremo per il prossimo? Ricordiamo che ai calciatori vanno concesse due o tre settimane di vacanza, e in più avranno bisogno di un altro mese per la preparazione atletica. Questo vuol dire che se si finisce il 20 agosto, si ripartirà il 20 ottobre. In una stagione nella quale ci sarà alla fine anche l’Europeo, a me sembra un po’ complicato“.

L’ultimo aspetto approfondito da Cairo riguarda l’eventualità dei playoff e dei playout: “Mi limito ad osservare che se non si può finire il campionato, non vedo il senso di fare playoff e playout. Nel senso che se non si può giocare, non si può giocare e basta. Se invece si può giocare, allora giochiamo tutte le partite del campionato. Cambiare le regole del gioco in corsa espone a mille ricorsi“.

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Foto: LaPresse 

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