Ciclismo
Ciclismo, Colnago passa nelle mani degli arabi. Ceduta la maggioranza della storica azienda milanese
Si chiude un’era gloriosa per il Made in Italy di lusso nel settore della bicicletta. La storica azienda Colnago, per oltre settant’anni perla e orgoglio del nostro bel Paese, diventa araba. La maggioranza è passata a un fondo di Abu Dhabi, a Colnago resta una piccola quota. La Chimera Investments LLC, un fondo d’investimento con sede ad Abu Dhabi, ha annunciato l’acquisizione della maggioranza delle quote di Colnago, il prestigioso costruttore di biciclette.
Ernesto Colnago, con un vita passata a regalare sogni ai campioni delle due ruote, ha dichiarato: “Chimera Investments permetterà a Colnago di crescere ed incrementare la sua presenza in tutti i mercati, mantenendo ed aumentando ulteriormente la qualità dei prodotti Colnago. Abbiamo un’opportunità unica, col supporto di Chimera, di continuare a costruire le migliori biciclette al mondo anche in futuro”. Mentre Chimera Investments ha aggiunto: “A nome di tutti i fans Colnago nel mondo, vorremmo ringraziare Ernesto Colnago, maestro di design e inventore di stupende biciclette, e desideriamo proseguire sul percorso da lui tracciato e portarne avanti l’eredità assicurando al marchio Colnago un futuro luminoso. Il signor Colnago sarà sempre la forza trainante dello sviluppo di tutti i prodotti futuri”.
Colnago ha segnato profondamente la storia delle due ruote. C’è sempre stato un profondo legame con Fiorenzo Magni, del quale diventò meccanico nel 1955 in occasione del terzo Giro d’Italia vinto dal Leone delle Fiandre, e poi con Giorgio Squinzi, con il quale costituì una coppia d’oro con la Mapei. Il marchio milanese è stato il primo a lanciare i telai in carbonio e a vincere nel 1995 la Parigi-Roubaix con Franco Ballerini. E non va dimenticata la storica collaborazione con Ferrari, e l’amicizia con Enzo Ferrari e Luca Cordero di Montezemolo.
Ma ancora di più Colnago è diventato un marchio imbattibile con tre campioni che hanno segnato la storia del ciclismo: Eddy Merckx, per il quale costruì una bici di soli 7 chilogrammi per il record dell’Ora di Città del Messico 1972, poi Giuseppe Saronni, che dopo i tanti trionfi nella sua carriera è diventato Team Manager prima della Mapei, poi della Lampre, e successivamente con la UAE-Team Emirates, e sempre con bici Colnago, infine Paolo Bettini, che vinse l’oro olimpico di Atene 2004, i due Mondiali del 2006 e del 2007, e tutte le classiche, pedalando su bici Colnago.
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lisa.guadagnini@oasport.it
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Foto: Lapresse