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Ciclismo, Davide Rebellin: “Il ritiro? Vorrei essere io a scegliere il momento e vorrei farlo in una gara importante”

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Le sue quasi quarantanove primavere non preoccupano affatto Davide Rebellin, l’eterno corridore vicentino pronto a proseguire ad alti livelli la sua carriera professionistica con la Meridiana-Kamen, alla quale è approdato nel maggio dello scorso anno. Il campione di San Bonifacio, il veterano per eccellenza della storia delle due ruote, è stato uno dei massimi protagonisti delle classiche nei primi anni 2000, con le sue tre vittorie alla Freccia Vallone, una Liegi-Bastogne-Liegi, e un’Amstel Gold Race. Una carriera ad altissimi livelli quella del vicentino, che però si è ritrovato davanti a sé un 2020 letteralmente stravolto

Rebellin si è confessato ai microfoni della trasmissione radiofonica Ultimo Chilometro, in cui ha affermato: “Spero che anche noi delle squadre più piccole possiamo avere diverse opportunità per poter correre, sia pensando agli sponsor che magari vogliono continuare ad investire il prossimo anno o i vari giovani corridori di queste squadre che hanno bisogno di correre. Come tutti mi sono allenato sui rulli. Ho fatto ogni giorno delle sessioni, ma è stato più un mantenimento della condizione visto che non sappiamo bene quando sarà il momento di essere pronti per correre. Soprattutto alla mia età non posso permettermi di stare completamente fermo un mese altrimenti è ancora più impegnativo poi ripartire. Mi sono comunque allenato bene, facendo anche degli esercizi a corpo libero”.

Nonostante l’incertezza del momento però, il vicentino ha comunque un grande obiettivo in testa, e non uno qualsiasi, ma bensì la prova in linea dei Campionati italiani: “Ritirarmi vincendo il campionato nazionale? No, sinceramente nel caso vorrei correre con la maglia tricolore perché è una maglia che non ho mai indossato e poterla portare sarebbe un sogno”.

Nella testa di Davide ci sono ancora i sogni di un ragazzo alle prime armi, con la foga di poter partecipare a grandi corse: “Il mio vero sogno è quello di chiudere con una squadra che mi permetta di fare delle corse importanti e concludere quindi in bellezza. Il massimo sarebbe partecipare a qualche classica e chiudere lì la carriera. Chiaramente non so che risultati potrei ottenere visto che oltre all’età sono diversi anni che non partecipo a questo tipo di gare e non ho un programma di gare molto continuo come quello delle squadre WorldTour”.

E non sarà di certo la pandemia a stoppare per sempre la sua carriera. Rebellin vuole un finale in bellezza: “Non voglio che sia il virus a farmi decidere quando smettere. Vorrei essere io a scegliere il momento e soprattutto vorrei farlo in una gara importante”.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: Pagina FB Davide Rebellin

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