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Ciclocross, si prospetta una stagione da incubo: sovrapposizione col calendario su strada, meno spettatori e meno guadagni

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Preoccupa e non poco la stagione 2020-2021 di ciclocross. Il nuovo calendario su strada stabilito dall’UCI ha inevitabilmente portato ad un prolungamento della stagione fino a novembre, con il termine della Vuelta a España, e un mese di ottobre ricchissimo di appuntamenti importanti quali: Giro d’Italia, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Giro di Lombardia, e la stessa corsa a tappe iberica. Tradizionalmente però, ottobre è anche il mese riservato all’inizio delle prove di Coppa del Mondo di ciclocross, come ad esempio la tappa di Zonhoven, che si terrà il 25 ottobre, giorno in cui sono previste l’ultima tappa del Giro, la frazione del Tourmalet alla Vuelta e la Roubaix. Tutto questo susseguirsi e accavallarsi di corse tra un fronte e l’altro porterà, inevitabilmente in secondo piano, la disciplina del fuoristrada, già molto meno seguita rispetto alla strada.

A questa problematica si aggiunge anche la crisi sanitaria mondiale del momento, con la necessità di un distanziamento sociale, e il rischio di minori entrate a livello di sponsor, in difficoltà per la situazione economica conseguente alla pandemia. Dunque, gli organizzatori delle varie gare in giro per il mondo, si stanno preparando per una stagione con meno spettatori del solito, e un minor numero di vendite di biglietti, che farà sì che i corridori al via ricevano compensi di presenza inferiori. Come riporta Cyclingweekly, questa sarà una conseguenza inevitabile, e solo coloro che hanno una carriera ben avviata e gloriosa su strada, come Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma), non verranno influenzati finanziariamente .

“Non potrebbe essere diversamente. Solo Van Aert e Van der Poel possono permettersi di non fare nulla. Forniscono ulteriore pubblicità e sono largamente pagati anche per altro”, ha dichiarato Koen Monu, uno degli organizzatori degli eventi di ciclocross. “Ci sarà un incontro con una rappresentanza degli organizzatori per vedere cosa è possibile fare”, ha dichiarato a Het Nieuwsblad il direttore generale dell’associazione ciclistica belga, Jos Smets. “Zonhoven è un evento di Coppa del Mondo. Tale calendario è stato realizzato dall’UCI. Tuttavia, vogliamo vedere se ci sarà qualche cambiamento “.

Preoccupazione anche da parte del campione nazionale belga Laurens Sweeck: “Sarebbe potuto essere un buon inverno per me, ma sono realista. La possibilità che gli sponsor se ne vadano, e che meno persone possano venire a vedere il ciclocross, è reale. E se ci sarà meno denaro a disposizione, ci saranno anche conseguenze per noi. La cosa più importante è che possiamo correre”.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: UCI Cyclocross

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