Formula 1

F1, Gran Premio di Gran Bretagna in dubbio, l’Hungaroring si candida per prendere il suo posto

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Prosegue, non senza difficoltà e intoppi, il lavoro di composizione del rivoluzionato calendario del Mondiale di Formula Uno 2020. Se, a quanto pare, sembra ormai confermato il via ufficiale fissato per il fine settimana del 5 luglio con il Gran Premio d’Austria (con probabile bis immediato nel weekend successivo) si fa sempre più nebuloso e indefinito lo scenario che riguarda la tappa di Silverstone. Fino a pochi giorni fa appariva pressoché scontato che sulla pista del Northamptonshire si potesse disputare il Gran Premio di Gran Bretagna. Anzi, da diverse fonti sembrava che si studiasse un piano per correre, anche in quel caso, in due domeniche consecutive.

Nelle ultime ore, invece, la situazione britannica si sta facendo decisamente più intricata e sull’orizzonte si stanno annidando numerose nubi, nella più classica tradizione inglese. Qui, tuttavia, non si parla di questioni meteorologiche, ma dei problemi legati alla emergenza sanitaria globale che ha sconvolto il mondo intero. Il Governo del Regno Unito, infatti, sta iniziando a tirare il freno a mano. L’ottimismo che regnava è stato spazzato via da una decisa dose di realismo. Andiamo con ordine.

La speranza del Circus della massima categoria del motorsport era che si potesse disputare l’appuntamento di Silverstone, specialmente dal punto di vista di logistica e trasporti, dato che sei scuderie del Mondiale di Formula Uno hanno la propria sede nelle vicinanze della pista sulla quale il padrone di casa per eccellenza, Lewis Hamilton, ha vinto in ben sei occasioni. Una soluzione che appariva comoda, ovviamente, ma che aveva la necessità di una scappatoia, ovvero una sorta di “lasciapassare” per i team stranieri.

Questo “pass”, chiamiamolo così, invece, è in forte dubbio. Sembra che nelle prossime ore il Governo “di Sua Maestà” annuncerà i dettagli di una quarantena di quattordici giorni per chi arriverà in Inghilterra, con l’ulteriore imposizione di fornire l’indirizzo di dove avverrà questo auto-isolamento. Non solo, verranno effettuati controlli a campione e le multe saranno pesanti. In poche parole, quindi, per gli addetti ai lavori della Formula Uno si starà per materializzare lo scenario più temuto. Il Gran Premio di Gran Bretagna appare sempre più in bilico, contando che decisioni successive saranno prese non prima di altre tre settimane. Per la composizione del calendario il tempo stringe, e stringerà ancora di più a quel punto.

Già nella giornata di ieri si è iniziata a valutare la possibilità di disputare il Gran Premio di Germania al posto della tappa di Silverstone (quantomeno quella fissata idealmente per il 26 luglio) anche per la vicinanza tra i due tracciati. Il Red Bull Ring dopotutto dista poco più di 400 chilometri rispetto a Hockenheim, per cui lo spostamento del Circus sarebbe molto più semplice.

Ma, a questo punto, per quanto riguarda la settimana successiva? Cosa si potrebbe fare? Il piano attuale sembra puntare verso la collocazione di un Gran Premio, o preferibilmente due, subito dopo l’Austria, per lasciare il personale inglese lontano da casa un mese, per poi concedere l’auto-isolamento di due settimane successivamente senza intaccare il programma stilato. Dopo il Red Bull Ring toccherà con molta probabilità a Hockenheim, ma l’Ungheria si sta candidando a sede alternativa per il secondo weekend, per avere azione sia il 19 luglio, sia il 26, anticipando di una settimana la prova magiara. Dopo la sosta di quattordici giorni, si potrà ripartire con il calendario già in mano che, al momento, prevede il Gran Premio di Spagna il 23 agosto, quindi Belgio il 30 e Italia a Monza il 6 settembre.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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