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F1, Mondiale 2020: il Circus pronto a ripartire in Austria, Ferrari correrà in difesa?

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I giorni passano e il conto alla rovescia prosegue. Il 5 luglio il Mondiale 2020 di F1 dovrebbe andare in scena e, dopo la “falsa partenza” di Melbourne (Australia), il campionato potrebbe davvero prendere il via.

Sono stati settimane e mesi molto complicati: la pandemia si è presa la scena e ancora in queste ore fa sentire la sua presenza in alcune realtà. Non si può, infatti, ancora parlare dell’emergenza sanitaria come di un ricordo, ma il desiderio di “normalità” è tale che anche lo sport si stia ridestando dal “torpore forzato”. Il Circus, in questo periodo di break, è stato animato dalle notizie di mercato e indubbiamente la fine del rapporto al termine del percorso iridato di questa stagione tra la Ferrari e il tedesco Sebastian Vettel è ciò che ha suscitato il maggior interesse. Un cambiamento che ha innescato il cosiddetto effetto domino: lo spagnolo Carlos Sainz Jr. a Maranello nel 2021, l’australiano Daniel Ricciardo in McLaren e un sedile libero in Renault. Oltre a questo, anche le decisioni dal punto di vista regolamentare sono state importanti: i tagli sullo sviluppo per i motori e l’aerodinamica, con macchine “congelate”, saranno aspetti da considerare nel campionato.

In un quadro di questo genere si fa ancora fatica a parlare di pista e pensare a cosa potrà accadere a Spielberg, qualora tutto venisse confermato, non è semplice. Indubbiamente, tenendo conto di quello che i test a Barcellona (Spagna) hanno espresso, la Mercedes sembra essere, come al solito, la macchina da battere. Al di là del sistema DAS di cui tanto si è parlato (sistema che permette di modificare in pista la convergenza delle ruote anteriori della vettura), la W11 ha impressionato per velocità e costanza in tutte le condizioni (con diversi carichi di benzina). L’unico punto interrogativo riguarda l’affidabilità della power unit, decisamente deficitaria sul tracciato catalano. Vero è che con la ripresa delle attività presso il proprio Reparto Corse è probabile che a Brackley stiano prendendo provvedimenti.

Diversa la situazione in Ferrari. La Rossa aveva un obiettivo quest’anno: avere a disposizione una monoposto che fosse più performante in curva e potesse consentire ai due piloti Vettel e Charles Leclerc di attaccare maggiormente in percorrenza. L’obiettivo, da questo punto di vista, pare essere stato centrato, ma la macchina ha denunciato qualche problema per il sottosterzo e soprattutto ha pagato molto rispetto ai rivali in termini di velocità pura. Per trovare delle soluzioni sono stati apportati già alcuni interventi sulla macchina di Maranello. Come scritto da Paolo Filisetti della Gazzetta dello Sport, la SF1000 è stata rivista nel fondo vettura, dopo aver riscontrato una torsione della scatola del cambio, e nell’ala di manta sotto al muso. Per ridurre il peso del sottosterzo, dunque, pare sia bastato irrobustire il guscio esterno della scatola del cambio citata, in cui hanno sede i punti di attacco della sospensione posteriore. E’ stata, pertanto, apposta una pelle aggiuntiva in fibra di carbonio e per garantire lo stesso livello di efficienza vi è stato un rifacimento quasi totale del fondo. Difficile pensare che queste modifiche possano permettere alla monoposto del Cavallino Rampante di rivaleggiare con Mercedes, senza dimenticare la Red Bull.

La vettura di Milton Keynes, contrariamente alle Frecce d’Argento, ha mostrato un buon livello di affidabilità e soprattutto Max Verstappen si è detto particolarmente soddisfatto. Il motore Honda, da questo punto di vista, sembra aver dato ottime rassicurazioni e quindi bisognerà guardare con attenzione al team anglo-austriaco, anche perché correndo in casa le motivazioni saranno molte, ricordando che l’anno scorso fu Max a imporsi al termine di una gara palpitante e di un confronto all’ultimo sangue con Leclerc.

Per quanto concerne il resto del gruppo, le osservate speciali nella lotta per il quarto posto (eventuale) tra i costruttori saranno la Racing Point, la Renault e la McLaren. In particolare la squadra gestita da Lawrence Stroll ha fatto vedere una macchina molto simile, se non identica, alla Mercedes dell’anno scorso. Non a caso qualcuno ha soprannominato la monoposto “W10 Pink“. A rafforzare questa idea, i tempi messi in mostra dal messicano Sergio Perez e da Lance Stroll nel corso delle prove in Catalogna. Per questo motivo sia la scuderia anglo-francese che quella di Woking, per ambire al posto di “primo degli umani”, dovranno probabilmente pensare a delle soluzioni particolari per cercare di recuperare.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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