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F1, rivoluzione aerodinamica! Sviluppi limitati per chi vince dal 2021: nascono i BoP! Il nuovo regolamento…anti-Mercedes!

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Sono settimane e mesi davvero febbrili per la Formula Uno. Da un lato Liberty Media e FIA stanno provando, non senza fatica, a comporre un calendario importante per questo complicatissimo 2020. Dall’altro, invece, stanno proseguendo (mettendo a segno fatti concreti) pensando alle linee guida del futuro. Nelle ultime ore, per esempio, si è giunti ad un accordo di capitale importanza a livello economico. Il budget cap è finalmente realtà ed è stato fissato a quota 145 milioni di dollari, con l’intenzione di spingerlo fino ai 135 nelle due stagioni successive. Ma, c’è anche dell’altro. Nella Formula Uno delle prossime edizioni è stato impostato anche il BoP, ovvero Balance of Performance.

Di cosa si tratta esattamente? Stiamo parlando di un meccanismo (già in uso nel campionato WEC per fare un esempio) che ha la chiara intenzione di portare ad un livellamento per quanto riguarda le prestazioni delle vetture che prenderanno parte al Mondiale di F1. Nelle altre categorie interviene su diversi aspetti (dal peso alla potenza dei motori) mentre nella massima categoria del motorsport non agirà direttamente sulla vettura. Le monoposto, infatti, sono troppo suscettibili ai cambiamenti (che siano un chilogrammo o una differente incidenza sul motore) per cui entrerà in azione sui team più competitivi a livello di sviluppo.

Andando nello specifico, dal 2021 verrà fissato un limite massimo a livello di tempistiche da concentrare sullo sviluppo dell’aerodinamica della vettura della stagione successiva. A quel punto si potrà partire da quella quota base di ore, e ogni team potrà usarne una fetta in funzione della sua posizione in classifica alla fine del campionato precedente. Per fare un esempio pratico. Torniamo all’annata 2019. La Mercedes, dominatrice della stagione, potrà impiegare solamente il 90% del tempo, e così via via fino alle scuderie più deboli del lotto, con un +2.5% rispetto a chi la precede. Continuando in questo modo, quindi, la Ferrari avrà il 92.5%, la Red Bull il 95% fino ad arrivare alla Williams, fanalino di coda, che potrà toccare quota 112.5% in modo, almeno sulla carta, di poter recuperare terreno nei confronti dei rivali.

Un cambio netto della filosofia stessa della Formula Uno. La categoria che spingeva al massimo vetture e sviluppi, decide un taglio importante rispetto al passato e cercherà di equiparare al massimo le prestazioni delle scuderie partecipanti. Sia a livello di budget cap, sia di lavoro. Liberty Media ha voluto con tutta la propria forza questa impostazione e ora l’ha messa nero su bianco. Vedremo, quindi, se nei prossimi anni il Mondiale sarà davvero più equilibrato ed equo, dopo anni di dominio assoluto prima della Ferrari di Michael Schumacher, quindi della Red Bull di Sebastian Vettel, fino all’era attuale di Lewis Hamilton con la Mercedes. Negli ultimi 20 anni, effettivamente, sono stati davvero pochi i campionati nei quali più di un paio di team potevano combattere per il titolo in maniera realistica. 

 

alessandro.passanti@oasport.it

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Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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