Ciclismo
Giro d’Italia 2020 bistrattato? Vicinanza al Tour, contemporaneità con Classiche e Vuelta: chi parteciperà? Corsa Rosa maltrattata dal calendario
Il Giro d’Italia 2020 si correrà dal 3 al 25 ottobre, l’UCI ha ufficializzato il calendario delle corse che dovrebbero riprendere il 1° agosto dopo la lunga sosta per pandemia. Partiamo da un presupposto: l’importante è che la Corsa Rosa si svolga regolarmente, è davvero fondamentale per il movimento nazionale e non solo, è cruciale per rilanciare l’intero settore dopo la sosta per l’emergenza sanitaria e farà bene non soltanto alle squadre ma all’intero universo che gravita attorno a questo mondo. L’Unione Ciclistica Internazionale ha deciso quelle date per la corsa a tappe nostrane che trasloca così provvisoriamente in autunno abbandonando la consueta collocazione primaverile me purtroppo il calendario non è dei migliori per l’evento organizzato da RCS Sport.
I motivi sono molteplici. Il Giro d’Italia è davvero troppo vicino al Tour de France, in programma dal 29 settembre al 20 ottobre: è chiaro che tutti i big che andranno alla Grande Boucle rinunceranno poi alla Corsa Rosa, non è fisicamente possibile restare sulla cresta dell’onda per così tanto tempo senza un minimo periodo di riposo (va tra l’altro ricordato che il 27 settembre è in programma il Mondiale sul difficilissimo circuito di Aigle-Martigny). Gli uomini da corse a tappe punteranno sull’evento in terra transalpina vista la sua importanza in termini di prestigio e in termini economici: pensiamo a Egan Bernal, Chris Froome, Tom Dumoulin, Primoz Roglic, Nairo Quintana, i fratelli Yates, Romain Bardet, Jakob Fuglsang e tante altre stelle. Non abbiamo menzionato Vincenzo Nibali perché lo Squalo aveva nei suoi piani il Giro d’Italia già da inizio anno e anche con la nuova programmazione non dovrebbe tirarsi indietro: la presenza del siciliano sarebbe troppo importante, sarebbe un simbolo di rilancio per tutto il Paese e l’alfiere della Trek-Segafredo ne è ben consapevole.
Magari ci sarà Richard Carapaz dopo il trionfo del 2019 ma dipenderà dalle scelte del Team Ineos che deve gestire anche Geraint Thomas, il giovane Remco Evenepoel ha confermato che ci sarà ma vedremo se manterrà la promessa perché, e giungiamo al secondo motivo per cui il Giro d’Italia potrebbe essere bistrattato, in contemporanea ci saranno tutte le Classiche del Nord! Ben tre Monumento: Liegi-Bastogne-Liegi, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix sono in programma il 4, 11, 25 ottobre. Appare scontato che gli uomini delle gare di un giorno (tra cui anche Peter Sagan, Alejandro Valverde, Philippe Gilbert) preferiranno destreggiarsi tra Doyenne, Ronde e Inferno del Nord piuttosto che disputare la Corsa Rosa nel tentativo di cercare qualche successo di tappe.
Non finisce qui perché le concomitanze sono davvero troppe: l’ultima settimana del Giro d’Italia si accavalla con l’inizio della Vuelta di Spagna (20 ottobre), probabilmente chi uscirà dal Tour de France deciderà di rimettersi in gioco in terra iberica. Un calendario ultra-compresso con tantissima carne al fuoco in tre mesi (si incomincia il 1° agosto con le Strade Bianche, sette giorni dopo ci sarà la Milano-Sanremo) e che penalizza pesantemente il nostro evento più importante.
[sc name=”banner-article”]
CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DI CICLISMO
stefano.villa@oasport.it
Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Lapresse
OLIMPIONICO
5 Maggio 2020 at 23:41
tour di mer..
OLIMPIONICO
5 Maggio 2020 at 23:40
il tour, dopo la gogna pubblica delle sette vittorie dopate di armstrong dovrebbe non esistere piu’. francesi sciovinisti e perdenti: quante waterloo !